Formazione Napoli 3-4-2-1
Formazione Napoli 3-4-2-1

Come cambia il Napoli con la difesa a 3: amarcord Mazzarri tra pro e contro | FOCUS

21.12.2023
18:00
Redazione

Mazzarri pensa al cambio modulo per il suo Napoli e valuta il passaggio al 3-5-2 o al 3-4-2-1, valutiamo pro e contro si questa possibile variante tattica

Notizie calcio. Un Napoli ancora a caccia della sua nuova identità prepara la gara di sabato contro la Roma: la squadra azzurra deve riscattare la cocente sconfitta per 4-0 contro il Frosinone in Coppa Italia e non sono escluse possibili sorprese anche dal punto di vista tattico. 

La continuità con il 4-3-3, nonostante Mazzarri lo abbia indicato come il suo modulo preferito, non sembra aver dato la giusta scossa ad un Napoli ancora altalenante: nelle ultime ore si vocifera di un possibile ritorno alla difesa a 3, ma quali sarebbero i pro ed i contro di questa scelta? Proviamo a capirlo insieme: 

Napoli con il 3-5-2 o 3-4-2-1, i pro

Napoli 3-5-2

In questa stagione il Napoli sta dimostrando una carenza difensiva a dir poco preoccupante ed irrobustire la retroguardia potrebbe portare ad una ritrovata solidità e fiducia, anche a costo di "sacrificare" un po' di fantasia in attacco. Fermo restando che, in termini numerici, il Napoli dovrebbe intervenire a gennaio almeno con l'aggiunta di un centrale, la rosa attuale potrebbe affrontare un cambio modulo? 

La risposta, sulla carta, è affermativa: uno dei motivi principali è che gli interpreti hanno già adottato la difesa a tre. Natan al Bragantino giocava con la retroguardia a tre, stesso dicasi con Juan Jesus ai tempi di Roma e Inter, o con Rrahmani al Verona e Ostigard a Genoa. I movimenti, quindi, non sarebbero un problema per i centrali azzurri: portare più densità nell'area di rigore gioverebbe anche alla chiusura di spazi che quest'anno si sono rivelati fatali, soprattutto alle spalle dei difensori e sulle palle alte. 

Con il 3-4-2-1 ci sarebbe più spazio poi per Jesper Lindstrom, riportando il danese nel suo ruolo più congeniale: trequartista alle spalle della punta. Il danese giocherebbe in una zona un po' più centrale, magari spalleggiando Kavaratskhelia alle spalle di Osimhen e dare sfogo alla propria tecnica che al momento è ancora tutta da scoprire. Senza dimenticare che in quel ruolo potrebbe trovare spazio anche Raspadori e "convivere" con il centravanti nigeriano.

Napoli con la difesa a tre, i contro

Napoli 3-4-2-1

Veniamo ora ai dubbi che comporterebbe un sistema di gioco differente: in primis l'utilizzo degli esterni. Con Olivera out, i due titolari sarebbero Di Lorenzo e Mario Rui che si troverebbero a dover macinare chilometri sulla fascia: l'attuale condizione atletica del Napoli è quantomeno precaria e non avendo i rincalzi adatti (con Zanoli sul mercato), il rischio è di spremere ancora di più gli ex Empoli. Un'alternativa sulla destra potrebbe essere rappresentata da Politano, che in passato ha ricoperto il ruolo per un breve periodo all'Inter: sarebbe però giusto penalizzare uno degli uomini più in forma della stagione, costringendolo ad una fase difensiva ben più dispendiosa? 

Con il 3-4-2-1 avresti bisogno di difensori bravi nell'impostare la manovra, penalizzando di fatto Lobotka che rischierebbe di finire in panchina (con un centrocampo più fisico, magari con Anguissa e Cajuste o Zielinski). Ad oggi l'uscita dal basso del Napoli, quando lo slovacco è schermato, risulta però poco efficace ed il rischio di continui lanci lunghi in verticale per Osimhen aumenterebbe notevolmente, rendendo la squadra di Mazzarri più prevedibile

Altro elemento di dubbio è rappresentato poi dal fatto che il Napoli, negli ultimi anni, ha costruito le sue fortune con le giocate degli esterni offensivi. Con il nuovo sistema di gioco si andrebbe più per vie centrali, snaturando radicalmente il diktat delle ultime stagioni: in particolare sarebbe tutto da scoprire l'impatto di Kvaratskhelia che, seppur perennemmente raddoppiato sull'out di sinistra, rischierebbe di avere spazi ancora più intasati per esprimersi. 

Mazzarri ragiona sulle prossime mosse tra dubbi (tanti) e certezze (poche): l'amarcord di quella che fu la sua prima esperienza in azzurro è dietro l'angolo, ma ancora una volta non basterebbe fare un copia e incolla per ottenere i risultati sperati.  

Notizie Calcio Napoli