Così diretto contro De Laurentiis mai nessuno come Gattuso: come se l'idea dell'addio fosse già metabolizzata

31.01.2021
22:30
Claudio Russo

L'attacco di Gennaro Gattuso nei confronti del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato diretto come mai accaduto prima

  • di Claudio Russo - twitter: @claudioruss

Ricordate un allenatore dell’era De Laurentiis che abbia attaccato in maniera così sibillina il padre-padrone Aurelio? Francamente, no. Mazzarri, Benitez, Sarri ed Ancelotti hanno avuto modo di esprimersi in maniera velatamente negativa nei confronti della proprietà, Gattuso lo ha fatto con lo stile che lo ha contraddistinto finora: schietto, sincero, al limite dell’autolesionismo. Che piaccia o meno il modo in cui giochi il Napoli, ed ultimamente è stato inguardabile in alcuni aspetti, è qualcosa degno di essere segnalato e rimarcato.

“Con il presidente il rapporto è sempre stato buono, ma dopo gli ultimi 15-20 giorni da parte mia c'è un po' di delusione per quello che è successo. Detto ciò, c'è grandissimo rispetto perché è più grande di me e sono un suo dipendente. Il rispetto non mancherà mai. Nuovi allenatori?  Non rispondo... Ho fatto la persona corretta e non sono andato da nessuna parte nonostante qualche appuntamento"

Il Napoli ha gestito male gli ultimi 15-20 giorni, in cui si sono sommate ridde di voci, di opinioni - più o meno ‘proprie’, diciamo così - che hanno messo Gattuso al centro di ogni critica. In altre piazze ci si è risparmiati drammi oltre il limite superato qui a Napoli, piazza sempre dedita all’esagerazione di ogni aspetto e pronta sempre a dividersi in fazioni o in - scusate il lessico politico - cerchi magici.

“Sento parlare della mia pescheria, sento dire che sono maleducato, che sto morendo, che sono incapace. Non è facile, è una cosa anomala”

A leggerle da lontano, le parole di Gattuso, a voler essere puntigliosi, sembrano quelle di un allenatore che - ipotesi - pare già sapere che, di qui a qualche mese, non sarà più l’allenatore del Napoli. E partendo da questa ipotesi, dal contratto in scadenza reduce da offerte rifiutate ed altre ancora non sottoposte - e chissà se mai lo saranno -, sembra venir meno quel ‘freno’ che avrebbe portato altri allenatori, per dire, ad evitare certe parole. Escludendo quel tweet prima dello Spezia, il quadro che si può delineare racconta di De Laurentiis e Gattuso che si rispondono a vicenda - sopportandosi relativamente - con una serie di intermediazioni, che siano state radiofoniche o televisive, con bersagli più o meno corrispondenti al vero.

“Credo solo nel lavoro, ho sempre fatto così. Bisogna stare bene e sentirsi a proprio agio. Quando sto bene in un posto do sempre il massimo. Mi sento a mio agio a Castel Volturno, mentre non mi sento a mio agio per quello che sta succedendo qua. L'aria che si respira non mi piace”

Avendo la squadra dalla sua parte, sebbene in questo momento la qualità del gioco latiti e gli infortuni lo privano di uomini fondamentali per la sua idea di calcio, Gattuso ha davanti a se una grossa opportunità: compattare la squadra e fare fronte comune, che sia pure contro la gestione rivedibile di questo momento critici da parte della società. Un gruppo unito per attraversare questo momento e provarne ad uscirne per proseguire la stagione fino al termine - fino a quando lo permetteranno due cose: i risultati e l’abilità di De Laurentiis nel trovare, eventualmente e sempre se lo voglia, un’altra guida tecnica. Gattuso e la squadra contro tutti, semplifichiamola così: il guanto di sfida Rino l’ha lanciato, le dichiarazioni ardite lo dimostrano. Ammesso che De Laurentiis non decida di ribaltare il banco, ma vai a capire poi se possa fare il bene del Napoli o meno: la prossima volta, sia più chiaro e soprattutto si esprima in prima persona, senza filtri.

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