Cosa c’è dietro quel tuffo di Spalletti?

Cosa c’è dietro quel tuffo di Luciano Spalletti al termine di Napoli-Leicester? Ci sono la rincorsa, la spinta, il planare sull’acqua, il sorriso e l’abbraccio con i propri giocatori. Quelle che gli rimangono a disposizione, s’intende.

• di Claudio Russo (@claudioruss)

Nella fotosequenza realizzata da Ciro De Luca per CalcioNapoli24 ci sono tante sensazioni in poche immagini, che forse racchiudono solo parzialmente la girandola di emozioni racchiuse in una sola partita - peraltro Napoli-Leicester ne ha contenute diverse al suo interno, Spalletti dixit: quarta rimonta subita in poche settimane, qualcosa da rivedere.

C’è la gioia per la vittoria, ma anche un certo senso di liberazione: dalla pressione di ottenere un risultato positivo per andare avanti in Europa League, dallo stress per aver perso in un mese sostanzialmente mezza squadra ‘titolare dei 90 minuti’.

Gettarsi sul terreno di gioco inzuppato dalla pioggia degli ultimi giorni, e chi se ne frega di aver fatto brutta figura. Quel senso di liberazione rende tutto più dolce, anche nelle difficoltà. In quel tuffo di Spalletti, più Klaus Dibiasi che Tania Cagnotto per motivi anagrafici, si avverte e si tocca con mano quella sensazione di leggerezza, come quando ti rendi conto di esserti messo un peso alle spalle. Grazie anche al proprio lavoro, che ha reso presentabili e spendibili in campo anche quei calciatori che sembravano non essere tagliati per la maglia del Napoli.