Due anni dopo la morte di Pino Daniele

04.01.2017
20:40
Redazione

di Stefano Napolitano

Due anni dopo la morte di pino Daniele. Sono due anni che l'uomo in blues ci ha lasciati. Magari ora sarà meno incazzato nero di quando raccontava di un popolo a testa in giù è che è stato tutta una vita a'sott'. Ora ci starà guardando con il sorriso e la speranza che la sua poesia e la sua rabbia da giovane mascalzone latino possano aiutarci ancora. Certamente ci ha lasciato un vuoto, ma anche le emozioni che continuiamo a provare ogniqualvolta lo ascoltiamo.  Come quando rivediamo i film di Troisi e le magie di Maradona. Perché Pino con loro è stato anche  l'illusione di una nuova rivoluzione napoletana naufragata poi in quel mare che sta sempre la', tutto sporco e chin' e munnezz' e che nisciuno vo'guarda'. 
                    
Due anni dopo la morte di Pino Daniele.  Le sue note e la sua poesia continuano a farci compagnia. Siamo Lazzari più soli e più infelici. O'vient ' non soscia più. A disperazione ca ci piglia int o' suonn non è sempre dolce.   E donna Cuncetta nel suo tuppo nero continua a se astipa'tutte e paure e sto popolo. L'apucundria ci scoppia ogni minuto in petto e camminiamo miez' a via parlann e libertà. La terra mia soffre. E anche faccia gialla si è stancato. E neanche Anna verra' più. Napoli è ancora na carta sporca. E senza Pino è ancora più difficile. Ma chi ten o'mare è fesso e contento e nun ten' niente. La sua rabbia, è diventata la nostra rabbia. Ma non basta. Ch’ mani dint’ a’ sacca a’ parlà da rivoluzione.  Ma è sul per parla'...e non sappiamo neanche più che ora so. ..ma camminiamo miez ' a' via parlann ' e libertà. E questo ci è rimasto. Il suo ricordo e l’ennesima illusione. E intanto i ricordi camminano a duecento all’ora e ti entrano dentro senza far rumore.

 

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