E' cambiato poco o nulla

23.11.2019
21:00
Redazione

di Dino Viola

Dopo questo Milan-Napoli cosa è cambiato? Mentre viene disattesa la sorpresa sul modulo, si conferma il capogiro da turnover con esclusioni eccellenti: vuoi per non perfette condizioni, vuoi per precauzione in vista della sfida col Liverpool. Ci si aspettavano delle risposte, una reazione convincente sul piano della prestazione e qualche progresso sul piano del gioco: così non è stato. Personalità, assente ingiustificato: forse la scelta di tenere fuori contemporaneamente Fabian, Mertens e Manolas non ha aiutato sotto questo aspetto. Sta di fatto che nei primi minuti la squadra è apparsa timida al cospetto di un lacunoso Milan, con alcuni pezzi pregiati fuori forma.

Il gol del Napoli giunge in maniera quasi fortuita e nella prima conclusione degna di nota verso Donnarumma. L'impegno di Insigne, al netto di alcuni errori in fase di conclusione, non si discute; nemmeno il gol sembra aver dato una scossa a Lozano che è ritornato nell'ombra di una posizione non proprio congeniale, animato dalla solita paura di sbagliare: insomma, la coppia d'attacco di stasera si spera sia frutto di situazioni contingenti perchè di certo non ha fatto sognare.

Personalità insicura e carattere fragile vengono sottolineati dai soli cinque minuti di risistezza a protezione del vantaggio. Fatti i due squlli, entrambe le squadre non cavalcano l'entusiasmo ma si fanno prendere dalla paura: a fasi alterne si sono impegnati in un possesso palla che terminava nella trequarti avversaria. Non poche le difficoltà in mezzo al campo anche nel confronto con Biglia e Krunic: rispetto per l'avversario ma ci si aspettava ben altro spettacolo.

Col cambio di Callejon e l'ingresso di Mertens si è passati al 4-3-3, con qualche interprete in più nel proprio ruolo: da Zielinski ed Elmas mezzali, a Lozano e Insigne esterni del tridente d'attacco. Eppure alla fine il migliore risulta Allan, vertice basso: grinta e muscoli a schermo della difesa, corsa e voglia in fase di interdizione per far ripartire qualche contropiede. Ripartenze mal sfruttate con qualche timore di troppo ed errori da chi non ti aspetti. Mertens non ha indovinato nulla: non un cross, non un passaggio filtrante, non una conclusione, non un dribbling.

Difronte un Milan che si è sciolto minuto dopo minuto per tenuta fisica: ritmi bassi da calcio anni 80/90 che non ci si può permettere mercoledì col Liverpool se si vuole evitare una figuraccia. Nè tanto meno ci si può accontentare di aver guadagnato un punto in classifica sull'Atalanta: siamo al ridicolo. Passi in avanti concreti non se ne vedono, purtroppo.

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