Essere tifoso del Napoli non è 'mestiere' da mezze misure

06.10.2022
18:00
Redazione

Se dante avesse avuto a che fare con i tifosi del Napoli, avrebbe apprezzato la perentorietà delle loro prese di posizione

Essere tifoso del Napoli non è 'mestiere' da mezze misure. 

Se Dante posiziona gli ignavi nell'antinferno nella sua Divina Commedia, è perchè per il Vate, chi nella vita tende a non prendere mai posizione, non merita nemmeno la certezza della pena delle fiamme dell'inferno.

Se il poeta avesse avuto a che fare con i tifosi del Napoli, probabilmente avrebbe tanto apprezzato la perentorietà delle loro prese di posizione, che probabilmente per loro, non sarebbe bastato l'Empireo.

Il Sommo Poeta, però, non sembra aver voluto dedicare spazio agli incoerenti, un fenomeno probabilmente marginale nel Medioevo, ma che impazza nella società attuale diffondendosi come un virus dalle mille varianti anche nella 'cosa più importante tra le cose meno importanti', cioè il calcio.

Per carità, nessuna inquisizione! Ognuno viva il tifo come meglio crede. La rivoluzione attuata dal Napoli sulla scia di un ingente abbassamento del tetto ingaggi e l'addio di pezzi pregiati per fare spazio a giovani con poca esperienza, avrebbe reso lecito qualsiasi dubbio tra i supporters del azzurri.

Da qui in avanti si inceppa l'ingranaggio. Alcuni perdono lucidità di fronte al fantasma della retrocessione. I più freddi, dopo un respiro profondo, preferiscono l'ala moderata, e altri, onestamente pochi, attendono di vedere come andrà a finire.

Qualsiasi paura, sia chiaro, era da considerarsi lecita, soprattutto se il primo a la sciarsi sfuggire qualche timore tra le righe delle conferenze stampa è stato proprio Spalletti. 

Parte una fastidiosissima campagna elettorale, il governo vacilla sotto i colpi di chi vorrebbe farlo cadere. Mai come questa volta il Napoli diventa 'res publica', il movimento degli A16, nuova formazione politica creatasi nei mesi estivi in cui affluiscono numerosi esponenti del partito 'pappò cacc e sord', è dato in grande crescita. 

Napoli è in subbuglio, ma non essendoci una legge che permette la caduta di De Laurentiis tramite sfiducia popolare, alla fine tanto i moderati quanto i radicali dovranno limitarsi a capire chi avrà ragione e chi torto.

Nella prima settimana di ottobre, gli azzurri sono in testa al campionato e dominano il girone di Champions League in cui annichiliscono a suon di gol corazzate europee come Liverpool e Ajax.

La stagione è indubbiamente è ancora lunga, ma dopo il 6-1 all' Ajax, che con uno sforzo di fantasia ricorda proprio 'A16', qualche somma la si può tirare. 
Ora immaginiamo che l'A16 sia un treno stracolmo a pochi minuti dalla partenza, e improvvisamente dall'altoparlante una voce annuncia che il treno in partenza cambia binario.

Ecco, la scena potrebbe essere questa: l'A16 si svuota in pochi secondi come se la voce avesse parlato di un allarme bomba a bordo.
Ora tutti immaginerebbero che i pendolari corrano verso l'altro binario per accaparrarsi i posti a sedere e affrontare comodamente il viaggio con il bagaglio delle loro condizioni. 
Invece no, sull'altro treno ci saliranno in pochi. 

Saranno coloro che, anche se con spiegazioni opinabili, preferiscono rimanere sulle loro posizioni.

In molti, invece andranno a prendere il treno nella direzione opposta. Alcuni ammetteranno di aver rischiato di prendere il treno sbagliato, altri, la maggior parte, diranno che sull'A16 non ci sono mai saliti mentendo spudoratamente.

Tutto termina un caos di accuse reciproche dove nessuno avrà mai la soddisfazione di aver avuto ragione, anche se forse come dicevano i nonni, a volte 'a meglio parola è chella ca nun se dice'.

Dante con i napoletani si sarebbe proprio divertito.


 

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