Folle odissea Maksimovic, Francoforte non è Marte! Azzardo milionario per aberranti superficialità
Nikola Maksimovic al Napoli, adesso è ufficiale. Per fortuna. La telenovela si è conclusa col lieto fine. E' durata un anno. Tanto, troppo. Un affare fatto di sondaggi, rifiuti, rilanci, ripensamenti, litigi, divorzi e fughe. Già, fuga. Perchè Maksimovic per liberarsi dalla parola d'onore data al suo mentore Sinisa Mihajlovic è dovuto scappare in Serbia, in piena notte. Una brutta storia, che lascerà il segno ("Per me è morto" ha confessato l'allenatore serbo). Ma anche un bel gruzzoletto nelle casse granata. Alla fine ha vinto Cairo: la sua strategia ha sfiancato il Napoli, costretto a pagarlo venticinque milioni di euro (più un altro milione bonus; Valdifiori, valutato tre milioni e mezzo, è un affare a parte).
Un'operazione che colloca il gigante di Bajina Basta sul podio degli acquisti più costosi dell'era De Laurentiis, precisamente al terzo posto dietro Gonzalo Higuain ed Arkadiusz Milik. Una telenovela che, nelle battute finali, ha assunto i contorni di un'odissea: Maksimovic era atteso alle 12 a Villa Stuart per le visite mediche di rito, ma nella clinica romana non ci ha mai messo piede. A Francoforte, dove il giocatore aveva fatto scalo, viene diramato un allarme bomba e tutti i voli immediatamente bloccati. Dalla prima comunicazione degli accompagnatori del serbo fino a quando il Napoli si attiva finalmente per un volo privato passano addirittura quattro ore: un'assurdità.
Ad un certo punto il club va in agitazione, pensa di farlo viaggiare verso l'Italia addirittura in macchina o treno: ma è mai possibile che, in quattro ore, nessuno si sia mosso per accompagnarlo all'aeroporto più vicino? E' mai possibile che un club virtuoso sul piano finanziario, nella top 20 del calcio europeo, debba tenere i tifosi con il fiato sospeso per otto ore prima di imbarcare un rinforzo, dal prezzo decisamente oneroso, su un volo privato? Non si può assolutamente più chiudere gli occhi davanti a mancanze di questo tipo. Da una parte l'elogio per aver chiuso un ottimo affare sul piano tecnico, dall'altro una critica costruttiva affinchè episodi del genere non si verifichino più.
E' l'ennesima dimostrazione che il club debba strutturarsi ancora sotto l'aspetto logistico-organizzativo, perchè anche queste dinamiche fanno la differenza a certi livelli. Un mancato e doverso step che comporterà anche dei rischi d'impresa. Nikola Maksimovic avrà sicuramente delle indubbie qualità, ma si trascina nel suo curriculum vitae un infortunio abbastanza delicato al ginocchio. Un problema che l'ha tenuto lontano dai campi per diversi mesi. Il Napoli, stasera, non sarà in grado di salvaguardare un proprio investimento poichè sono mancati i tempi tecnici per espletare tutti i controlli medici del caso (un protocollo tipo dura circa un'ora e mezza, ndr).
Per visitare Maksimovic era stato chiesto il consulto del professor Mariani, ed il club aveva inviato nella capitale il responsabile dello staff medico Alfonso De Nicola per non avere nemmeno il minimo dubbio, Ma di dubbi ce ne saranno almeno venticinque milioni: il Napoli dovrà fidarsi della visita d'idoneità fatta da un medico dello sport di Torino ad inizio stagione, dato che la seconda parte di visite verrà effettuata dopo la firma ufficiale e la chiusura del mercato. E non si potrà tornare indietro.
Aurelio De Laurentiis sicuramente ne sarà consapevole, ma è facile immaginare che, dopo la vicenda Higuain e le false illusioni sul ritorno di Cavani, non abbia voluto deludere i propri clienti, i tifosi. Quelli che si augurano che Nikola Maksimovic, in futuro, non abbia nemmeno un raffreddore. Perchè, come recita un famoso detto partenopeo, 'o sparagn, nun è maje 'uaragn'...
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