Guai a chi tocca Callejon, ma quel gol...non doveva sbagliarlo

13.12.2018
21:00
Alessandro Marrazzo

Quando un gol avrebbe potuto cambiarti la stagione... Quanto sia un miracolo di Allison o un errore di Milik, sarà argomento dei discorsi tra amici

Quando un gol avrebbe potuto cambiarti la stagione...

Quanto sia un miracolo di Allison o un errore di Milik, sarà argomento dei discorsi tra amici e parenti probabilmente per tutte le festività Natalizie, magari nell'intervallo tra una portata e l'altra degli interminabili cenoni. Che quello commesso da Callejon, però, sia effettivamente un errore, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti. 

Difficili trovare delle attenuanti tecniche per lo spagnolo, che da quella posizione e in un'azione collaudata ormai da anni, non ha mai sbagliato sfornando assist e gol durante la sua lunga esperienza azzurra.

"Si ma non se l'aspettava perchè era convinto che l'avversario riuscisse ad intervenire", difficile da ipotizzare visto che la furbizia tattica dello spagnolo, abituato a lanciarsi alle spalle dell'ultimo difensore sul filo del fuorigioco, si basa in maniera fondamentale, proprio sul mancato intervento del rivale.

Era la sua azione, un marchio di fabbrica che non concede attenuanti e che lo ha reso un giocatore unico non solo in Italia, ma anche in Europa.

Detto questo, per solo ed esclusivo dovere di cronaca...guai a chi tocchi Callejon.

Un errore pesante, senza dubbio, ma che va messo al bilancio con le grandi prestazioni e le grandi giocate con cui Callejon ha collaborato alla crescita del Napoli negli ultimi anni. 

Cambiano gli allenatori e rimane il più utilizzato. Cambiano i moduli ed rimane un titolare inamovibile. I numeri del mortileno sono incontrovertibili. 

Callejon rimane una pedina fondamentale che farebbe la felicità di ogni allenatore, e la sventura di chi dovrebbe fargli da alternativa. Nessuno, ma proprio nessuno, interpreta il ruolo di esterno come lui. 

Inutile parlare di calo per quanto rigurda i gol e gli assist, perchè vorrebbe dire fare un'analisi ingiusta e molto superficiale del rendimento dello spagnolo.

Il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2 coincide con un suo arretramento. Callejon è diventato a tutti gli effetti un centrocampista che non può continuare ad avere il rendimento realizzativo di quando era considerato un'esterno d'attacco.

Chiamato a compiti difensivi, in un atteggiamento di gioco in cui con Acelotti si è passato anche ad accettare tatticamente che sia l'avversario a fare la partita, è normale che il lavoro sia più oscuro e meno fantacalcistico.

Nonostante questo, il giocatore non ha mai fatto mancare il suo appoggio in fase propositiva, anche se costretto a fare tanta legna a sostegno dei compagni di reparto sulla mediana. 

Lecito aspettarsi una prevedibile mancanza di lucidità negli ultimi sedici metri, dove ha sempre fatto la differenza, proprio dove tutti si apettavano che avrebbe regalato il passaggio agli ottavi al Napoli. 

Purtroppo non è andata così, ma quel filtrante di Zielinski, uno come lui...non doveva sbagliarlo.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Notizie Calcio Napoli