Il 4-2-3-1 snaturato senza Osimhen, terzini insufficienti e rosa completa solo numericamente. Cosa succede al Napoli?

21.12.2020
11:10
Claudio Russo

Cosa succede a questo Napoli? L'ostinazione di Gattuso ed una rosa con limiti ben precisi, di mentalità e - forse - anche di qualità in tutta la rosa

Un mese fa l’allenatore del Napoli Gennaro Gattuso definiva i propri calciatori ‘professori’, causando un immediato malumore - peraltro subito fatto notare di rimando - tra i suoi, rei di non avere veleno o il coltello tra i denti. Un mese dopo, la mancanza di continuità caratteriale del Napoli viene confermata dal 2-0 contro la Lazio, al netto delle assenze. Considerando ormai cronico il problema caratteriale del Napoli, già evidenziato non troppo tempo fa, si può passare anche ad una valutazione del Gattuso allenatore, non esente da errori.

A partire dall’ostinazione nel cercare un gioco verticale sebbene sia assente il calciatore voluto ed acquistato per questa tipologia di manovra offensiva: senza Osimhen, il cosiddetto 4-2-3-1 ha poco senso. E con questo modulo, si amplificano i limiti di alcuni azzurri sì talentuosi, ma comunque limitati: Fabian, ad esempio, non è un costruttore di gioco puro e chiedergli di gestire il possesso, costringendolo ad andare a prendere il pallone, girandosi - ed è lento nel farlo - e trovandosi subito il pressing da affrontare, lo espone inutilmente a prestazioni dannose per lui e per il Napoli che spera, un giorno, di rivenderlo a cifre altissime. Al tempo stesso, al suo fianco nemmeno Bakayoko brilla per rapidità e dinamismo, ed in coppia ieri sera sono andati in difficoltà. Coerenza ok, va bene, ma l’ostinazione non può portare a chissà cosa. Fabian può giocare a due, ma queste non sono le condizioni giuste. È sembrato più facile farlo con il più rapido Demme, per dirne una.

Ieri nel prepartita il direttore sportivo Giuntoli ha dichiarato ‘A gennaio credo lavoreremo solo in uscita, non in entrata’. La squadra è completa in ogni ruolo? Solo numericamente. Sulla qualità c’è più di un dubbio, specialmente in alcuni ruoli: il rendimento dei terzini, quelli arruolabili s’intende, non è sufficiente. Di Lorenzo paga l’essere pesantemente sovrautilizzato, Hysaj è stato fermato dal coronavirus, Mario Rui è incappato in errori che rappresentano un assist facile ai suoi detrattori, Ghoulam è prigioniero di un contratto difficilmente scaricabile senza conseguenze, Malcuit è un desaparecido. Mettendo assieme il tutto, il reparto dei terzini sembra essere quello maggiormente in difficoltà. E sul mercato, senza uscite, per Giuntoli è sostanzialmente difficile agire secondo le linee guida di De Laurentiis.

Due giocatori per ruolo e rosa più profonda numericamente dell’era De Laurentiis, ma alcuni sostituti sono pericolosamente misteriosi: stante l'inutilizzato Rrahmani, a quasi un anno dal suo acquisto Stanislav Lobotka ha fatto poco o nulla per giustificare gli oltre venti milioni di euro - bonus inclusi - spesi per acquistarlo. Ai tifosi, delusi dal suo rendimento, non resta che metterlo sotto la lente di ingrandimento per aspetti che hanno ben poco a che fare con il terreno di gioco.

Cosa c’è di sbagliato in questo Napoli? I limiti di mentalità sono superiori alla qualità dei singoli? La rosa è stata di nuovo sopravvalutata? Le vittorie contro Roma ed Atalanta, ad esempio, sono solo una mera illusione?

Rimaniamo dell’idea che un piazzamento in Champions sia ampiamente alla portata del Napoli, ma servirà un cambio di passo soprattutto negli scontri diretti, finora negativi. E spetterà ai calciatori, alla società e anche a Gattuso - non può essere escluso anche lui dai ‘colpevoli’ - rimettersi in riga. Ridimensionarsi non gioverebbe, ed è un rischio che non vale la pena di correre. Però certe prestazioni senza voglia ed entusiasmo fanno risalire a galla limiti che, purtroppo, già conosciamo da tempo e che, volente o nolente, spesso tendiamo a nascondere. Ogni volta si cade nell'illusione, che poi fa rima con delusione.

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