Il Re Leone ruggisce al Via del Mare: novità tattica di Ancelotti e si viaggia a marce basse

22.09.2019
18:55
Redazione

Ancelotti ha mischiato le carte, gli impegni ravvicinati lo imponevano. La scelta di schierare il doppio centravanti è stato il chiaro segnale di voler tenere basso il Lecce: una novità nell'era ancelottiana. Il tecnico ha operato sei cambi rispetto all'ultima gara, col compito di agire sulle fasce e con cambi di campo per dare quel pizzico di imprevedibilità alla manovra. Liverani dal canto suo aveva puntato sul contropiede col tridente piccolo Farias-Mancosu-Falco.

Il tuttocampista Fabian è stato spostato a destra per creare pericoli con Malcuit sulla fascia ma alcuni cross effettuati peccavano di imprecisione. Stesso copione a sinistra con Insigne e Ghoulam, mentre a Zielinski è stata lasciata la cabina di regia, messa al riparo dal raggio d'azione di Elmas. Non è stata una partita dai ritmi alti, condita anche da qualche errore in fase di impostazione ma gli azzurri sono stati spietati nel primo tempo, capitalizzando al massimo le occasioni. Il primo brivido lo ha regalato Mancosu, su palla persa da Zielinski; il secondo ad opera di Insigne che sbatte sui guantoni di Gabriel. Il portiere leccese si è ripetuto su Llorente sul successivo corner.

Lo spagnolo però non si è lascia sfuggire la seconda occasione, che approfitta di un pallone rimpallato tra Milik e un difensore. Da rapace d'area di rigore ha messo alle spalle di Gabriel. Il Napoli ha saputo poi gestire le varie fasi del match senza tenere il piede sull'acceleratore e senza dover temere la reazione dei giallorossi. Di fatto il raddoppio arriva da un rigore decretato al Var, dopo un giro palla finalizzato con un traversone in area. Il secondo rigore di Insigne ha messo la gara in discesa, mentre il primo ha lasciato tutti perplessi. Il campo ha rispecchiato il gap di valori tecnici con l'undici di Ancelotti che dal primo minuto all'ultimo ha mostrato tranquillità e sicurezza nei propri mezzi.

A marce basse è proseguito il secondo tempo col terzo gol a firma di Fabian, che ha spento ogni velleità di recupero di Liverani. Ma a riaccendere il match per qualche minuto ci ha pensato Ospina, che prima fa un miracolo sul tiro angolato di Maier e poi travolge inspiegabilmente Farias. Forse un eccesso di foga. Il rigore di Mancosu è una iniezione di entusiasmo per lo stadio di Via del Mare, non per i padroni di casa che non riescono a rendersi pericolosi per limiti tecnici e soprattutto perchè difronte c'è un Napoli sicuro, concentrato e con le idee chiare.

All'82esimo Llorente chiude i giochi: doppietta e uscita dal campo con standing ovation dei sostenitori azzurri. La voglia di gol di Llorente per stare al passo di Conte e Juve. Un occhio ad un dato dopo le prime quattro giornate per poi pensare al turno infrasettimanale col Cagliari: messi a segno 13 gol di cui 11 nelle tre trasferte. Tra Mertens, Llorente e in attesa di Milik, la concorrenza per il ruolo di prima punta inizia ad essere interesante. 

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Fonte : di Dino Viola
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