Il giorno dopo Napoli-Chievo...è già tanto essere sopravvissuti alle emozioni e poter raccontare la partita

09.04.2018
14:50
Redazione

Il giorno dopo la trentunesima giornata è già qualcosa essere sopravvissuti alle emozioni e poter raccontare la partita. Mai come ieri fegato

Il giorno dopo la trentunesima giornata è già qualcosa essere sopravvissuti alle emozioni e poter raccontare la partita. Mai come ieri fegato prima e coronarie dopo, sono state messe a dura prova. Il turno di campionato era iniziato male. Juventus vittoriosa a Benevento grazie anche e soprattutto al solito rigore “generoso”. Scoramento legittimo tra i tifosi del Napoli. Il campionato è parso “assassinato” dal tuffo di Higuain ma è stato immediatamente resuscitato dal Napoli e dalla pennellata di Insigne che ha pescato la testa di Milik; dal goal alla Modric di Diawara, la cui corsa ha ricordato quella di Renica quando al 119° eliminò la Juventus dalla coppa UEFA e dal sole e dalla folla di Fuorigrotta che ancora ci crede com’è giusto che sia.
Il giorno dopo la trentunesima giornata. Il primo caldo, la necessità di doverla vincere ad ogni costo per non chiudere la porta ad un sogno, e il Napoli ha pagato dazio anche per un briciolo di sfortuna: due pali, un rigore sbagliato, un altro non concesso, un’espulsione non comminata ai clivensi, le solite parate del portiere avversario che contro il Napoli pare che indovinino sempre il match della carriera. Alla fine, ma proprio alla fine, gli azzurri l’hanno spuntata ed è stato giusto così.
Il giorno dopo la trentunesima giornata. Il bicchiere mezzo pieno racconta di tre punti d’oro conquistati contro il solito Chievo di Maran sceso a Napoli solo ed unicamente per difendersi e capace di non imbastire nessuna azione d’attacco. I veneti si ritroveranno in vantaggio solo per una colossale “papera” del duo Koulibaly – Tonelli. Il Primo lento e superficiale nell’appoggio, il secondo invece di allargarsi e allinearsi per lo scarico, si avvierà passeggiando verso il centrocampo. Al resto provvederà M. Rui “molle” e scoordinato nell’ultimo tentativo di chiusura.
Il giorno dopo la trentunesima giornata. Il bicchiere mezzo pieno racconta anche della reazione della squadra all’inopinato svantaggio. Di un Sarri che, meglio tardi che mai, ha compreso che contro squadre chiuse come il Chievo ieri e il Sassuolo sabato scorso, occorre un centravanti vero con tutto il rispetto per la geniale invenzione di Mertens falso nove. Milik, certamente meno elegante nei movimenti, ha calciato più volete lui verso la porta avversaria nei due scampoli di gara concessogli a Reggio Emilia e ieri che tutta l’artiglieria della prima linea azzurra che ultimamente ha polveri decisamente bagnate.
Il giorno dopo la trentunesima giornata. Il bicchiere mezzo vuoto è quello delle dolenti note: tanti, troppi uomini chiave con il fiatone. Dal citato terzetto d’attacco, passando per M.Rui fino ad Hamsik e Allan. Specialmente il brasiliano sembra non averne più. Anima e polmoni per un’intera stagione, appare palesemente in debito d’ossigeno. Troppe scelte sbagliate, tanti i palloni persi. Accadde anche lo scorso fine stagione quando poi Rog in più occasioni vestì la maglia da titolare. Il Napoli così come contro il Sassuolo, anche ieri ha sopravvalutato il pacchetto arretrato degli avversari. Pochissime le palle “sporche” verso i sedici metri avversari confidando magari in un maldestro intervento degli avversari. Come se fosse prigioniero del suo gioco. Alla fine pare essersi liberato da questo dogma che tanto ha dato ed è riuscito a spuntarla.
Il giorno dopo la trentunesima giornata. La porta del sogno resta aperta. Sette partite per sette vittorie. Si riprenderà a Milano contro il Milan privo dei centrali titolari. Mertens avrà più spazio. Ma Milik potrebbe rivelarsi il nuovo Andrea Carnevale. Corsi e ricorsi storici. Aggrapparsi a tutto ma senza trascurare niente. Maggio non è lontano. Che alla volata finale partecipino tutti, perché è giusto così.

Fonte : di Stefano Napolitano
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