Il giorno dopo Union Berlino-Napoli: gara onestamente bruttina, ma nel calcio vincere è l'unica cosa che conta

25.10.2023
16:30
Redazione

Il giorno dopo Union Berlino-Napoli, editoriale CalcioNapoli24

Il giorno dopo Union Berlino - Napoli. Gara onestamente bruttina. I palati fini avranno storto il naso. La prima frazione è scivolata via senza alcuna emozione e anche la seconda sembrava avviata sulla stessa strada. Ad un certo punto, si è percepita la sensazione che si potesse giocare per ore, per giorni e il risultato non si sarebbe schiodato dallo zero a zero. Le condizioni del terreno di gioco, di certo, non hanno aiutato. Più penalizzati gli azzurri il cui tasso tecnico è apparso superiore in ogni zona del campo.

Il giorno dopo Union Berlino – Napoli. Garcia per la prima volta in stagione, conferma la stessa formazione della partita precedente. Spazio quindi, ancora a Mario Rui che insieme a Kwaratskhelia e Zielinski, faranno vedere le cose migliori sull’out sinistro. Per i tre, piedi educatissimi e consolidata intesa nei movimenti. Tra i confermati anche Cajuste. Ottima la sua prova a Verona, inguardabile ieri sera. Garcia non perde né tempo, né uno slot e nell’intervallo lo lascia negli spogliatoi. Giusto così. Al suo posto Elmas, fin troppo ai margini in questo inizio di stagione e parità numerica ristabilita.

Il giorno dopo Union Berlino – Napoli. Lo stadio di casa è una polveriera. Cantano e saltano come dei forsennati. Di certo consumano più energie loro che i loro beniamini. Il classe 2001 Natan non si lascia intimorire. Concentrazione asiatica, piede brasiliano e forza fisica fiamminga. Al ragazzo non tremano le gambe. Cresce di partita in partita. Nel correre all’indietro, in un paio di circostanze, riesce a liberare l’aria di rigore con colpi di testa che spediscono in pallone ad oltre venti metri. Attentissimo nelle chiusure e nei tempi di uscita. Tornerà utilissimo.

Il giorno dopo Union Berlino – Napoli. Gli azzurri costruiscono poco ma soffrono ancor meno. Hanno la pazienza di aspettare l’occasione giusta. E l’occasione arriva. Kwaratskhelia sfrega la lampada e sforna l’ennesima magia da quando è giunto a Napoli. Sulla fascia sinistra li salta tutti e poi serve a rimorchio l’uomo Champions del Napoli. Jack Raspadori si esibisce in uno dei suoi pezzi forti: tiro secco abbinato ad una velocità di esecuzione che è congenita in lui. La gara termina in quel preciso istante. Garcia opta che qualche cambio fin troppo conservativo. Parlare di forcing finale dei tedeschi è un eufemismo. Gli viene concesso poco o nulla. E il Napoli, nella città del muro caduto i cui mattoni furono portati via come souvenir, piazza un mattone pesantissimo per accedere agli ottavi. E questo contava. Le splendide trame e la spavalderia degli anni scorsi, restano un bellissimo ricordo. Al momento Il Napoli è questo. Di certo non è guarito, ma neanche è moribondo. Conviene godersi il risultato che, poi, nel calcio, reta l’unica cosa che conta.

Stefano Napolitano

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