Il mercato del Napoli? Vorrei ma non posso, o forse non voglio. L'interrogativo c'era, è rimasto

01.02.2024
20:10
Claudio Russo

Calciomercato NapoliAcqua che non toglie sete, questo è stato il mercato del Napoli. Un vorrei ma non posso, o forse non voglio. Leander Dendoncker, Hamed Traoré junior, Pasquale Mazzocchi, Cyril Ngonge. La sessione invernale di calciomercato lascia al Napoli quattro acquisti (da Aston Villa e Bournemouth, ma anche da Salernitana e Verona), e quattro cessioni, da Eljif Elmas ceduto già prima di Natale e sostituito numericamente in ritardo, ai prestiti di Alessandro Zanoli, Alessio Zerbin e Gianluca Gaetano per fargli trovare spazio altrove, per capire - per l'ennesima volta - se possano essere parte integrante del Napoli del futuro (Zerbin e Gaetano vanno per i 25 e per i 24 anni, guai a definirli giovani). In più la scommessa serba Matija Popovic, parcheggiato al Monza in attesa della prossima stagione.

di Claudio Russo (@claudioruss)

Il Napoli è arrivato al mercato invernale con un punto interrogativo in difesa, e questo è rimasto. Perchè un difensore della levatura di Kim non è stato possibile trovarlo sul mercato: in quello estivo è arrivato Natan, in quello invernale c'è stata dapprima l'idea Radu Dragusin (impraticabile per costi), poi quella Arthur Theate (uno dei preferiti di Mazzarri), infine la terza che avrebbe portato a Nehuen Perez, naufragata di fronte ai costi - forse troppo alti in confronto al reale valore dell'argentino dell'Udinese? - e davanti alla prestazione di Leo Ostigard contro la Lazio. Il norvegese aveva ben fissato il cartello 'vendesi', peraltro. Un viavai di decisioni prese alla giornata, quelle sul difensore centrale, la cui toppa aperta da Kim resterà tale fino all'estate. Come a dire: spendere in estate, quando si potrà anche ridisegnare il reparto, ha più senso che spendere oggi nonostante le difficoltà.

In mezzo al campo, Leander Dendoncker per Diego Demme. Il belga apporta maggiore fisicità, è un giocatore diverso dal tedesco, costa relativamente poco perchè in prestito: buono nell'eventualità non convinca per un riscatto del cartellino (ad aprile compie 29 anni, non sarebbe nelle corde del club), e tatticamente può adattarsi anche in una difesa a tre. Sicuramente dovrà trovare condizione fisica, lui come Hamed Traoré: una scommessa che già conosce la Serie A, ma pur sempre una scommessa reduce da sei mesi di nulla al Bournemouth. Dalla sua ha l'età (24 anni tra due settimane), la capacità di poter giocare in più di una posizione, un prezzo di riscatto simile a quello incassato per Eljif Elmas dal Lipsia. Poi se non andrà bene, l'esborso sarebbe contenuto.

In difesa ha una sua logica l'arrivo di Pasquale Mazzocchi, un miglioramento rispetto ad Alessandro Zanoli per esperienza e duttilità tattica: Mazzarri lo ha già utilizzato su ambedue le fasce e risulterà prezioso nel cambio modulo da un 4-3-3 ad un 3-4-3 a seconda dei momenti. Cyril Ngonge, invece, riempie lo slot numerico di Alessio Zerbin, pur essendone diverso. È un colpo sicuramente intrigante, perchè può spaziare su grande parte del fronte offensivo, senza un ruolo preciso nel terzetto in avanti, ma va inquadrato bene da Mazzarri, sempre un pizzico restio a lanciare senza paura ogni nuovo arrivo. Certo ha futuro, ed in un calcio dove non serve essere più rinchiusi in un singolo ruolo, allora Ngonge può avere un senso.

Il mercato del Napoli di Aurelio De Laurentis, che sicuramente nell'incontro con i media - annunciato ben più di un mese fa - farà chiarezza su tutte le sue mosse, rimane sufficiente e nulla più. Perchè Walter Mazzarri è un allenatore a tempo e non si poteva rivoltare la squadra a sua immagine e somiglianza, e al tempo stesso non sembra esserci una figura ben precisa su chi potrà essere il suo sostituto. Si è cercato occasioni a basso prezzo, qualche scommessa da vincere e più in generale calciatori che possano aumentare le rotazioni a disposizione di Mazzarri.

Nella sua rincorsa al quarto posto il Napoli ha comunque una squadra valida, in difficoltà ma valida. Tocca all'allenatore capire come salvare la stagione, tocca ai calciatori ridare dignità allo scudetto in petto. La società ha fatto ciò che poteva, o ciò che voleva. Chiudendo in pari tra entrate ed uscite, attorno ai 20 milioni circa. Rinnovando Matteo Politano, mettendo da parte con toni disdicevoli Piotr Zielinski, sfregandosi le mani per l'asta internazionale che porterà Victor Osimhen via da Napoli con la cessione più onerosa della storia del club, in attesa di capire cosa ne sarà del rinnovo di Khvicha Kvaratskhelia.

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