Il Napoli l'ha creata e il Napoli dovrà fermarla: "Atalanta, siediti e riposa"

24.02.2017
17:15
Alessandro Marrazzo

di Alessandro Marrazzo, Twitter - AleMarrazzo1981

Era domenica 2 ottobre 2016, il Napoli si apprestava a macinare un'Atalanta sulla graticola reduce da 4 sconfitte nelle prime sei giornate di campionato. Un Gasperini ad un passo dall'esonero, schierava un copertissimo 5-3-2 allo stadio Atleti Azzurri d'Italia per cercare di arginare il 4-3-3 degli azzurri con un Milik 'on fire'. 

Succede di tutto, e un gollonzo dello sconosciuto Petagna servito di faccia da uno sfortunato Koulibaly, sanciva l'1-0 finale. Un' Atalanta barricata nella propria area batte un irriconoscibile Napoli, Gasperini salva la panchina e gli azzurri perdono i primi 3 punti contro le cosiddette 'piccole' che provebialmente soffre. 

Risultato bugiardo per quello che ha mostrato il campo, e giudizio sbagliato per quello che da quel 2 ottobre in avanti mostrerà l'Atalanta. 

La vittoria contro il Napoli lancia la Dea a dettare legge su tutti i campi. Da quella data il campionato dei bergamaschi decolla sulle ali dell'entusiasmo e del bel gioco. Da qual momento ben 13 vittorie 3 pareggi e 3 sconfitte (Juve, Udinese e Lazio) per gli uomini del Gasp che dopo un girone, si presentano al San Paolo come quarta forza del campionato.

Per la serie "Quando una partita ti cambia la stagione", la vittoria contro la corazzata Napoli ha avuto un effetto fionda per gli atalantini la cui parabola sembra ancora in piena fase ascendente. 

Una sotra di 'Sliding doors calcistica': una sconfitta contro il Napoli avrebbe potuto dare il colpo di grazia alla panchina di Gasperini, mentre una vittoria inaspettata, ha presumibilmente cambiato il corso di una stagione lanciando i lombardi verso concrete velleità europee.

Si potrebbe riassumere il tutto con la proverbiale 'mania resuscitante' di cui soffre il Napoli dal 1926. "Atalanta, alzati e cammina", e l'Atalanta si alzò e fece di meglio: cominciò a correre.

Una corsa indemoniata che l'ha portata al cospetto di chi gli ha ridato la vita, e dove non può che arrestarsi. La creatura che il Napoli ha creato ha perso ogni controllo, umiltà, rispetto. Da miracolata, l'Atalanta, ha cominciato a fare miracoli su tutti i campi e si teme voglia arrivare a compiere il sacrilegio finale. 

Siamo alla resa dei conti: La Dea tenterà di profanare il tempio del San Paolo. Ora tocca al Napoli fermare ciò che ha creato e rimettere a posto le gerarchie. 

Che sia punita la superbia luciferina dell'Atalanta e venga scacciata dal paradiso dell'Europa ad espiare i propri peccati nel purgatorio della metà classifica. Che non dimentichi le pene patite nell'inferno della zona retrocessione da cui proprio il Napoli l'ha salvata. 

Atalanta, siediti e riposa.

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