Il talento soffocato al servizio del gruppo...

01.09.2016
21:40
Leonardo Vivard

di Leonardo Vivard

Buffon; Barzagli, Astori, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi, Bonaventura, De Sciglio; Eder, Pellè. Questa la prima formazione di Giampiero Ventura alla guida della Nazionale italiana contro la Francia al San Nicola di Bari. 

C'era grande attesa proprio per vedere come il neo allenatore mettesse la sua Italia in campo. E adesso non restano più molti dubbi: Ventura come Conte. Ali bocciate, si va avanti con il 3-5-2. Squadra che fa benino (non benissimo) non si cambia. Ma possibile che solo l'Italia non evolva nel suo aspetto tattico? Possibile che si tengano ancora fuori persone come Berardi (convocato dall'Under 21) e Insigne? I nomi del futuro, gli esterni del domani, magari perfetti in un 4-3-3, il modulo più europeo del momento. Già l'Europeo, magari Ventura è ripartito proprio da lì. Ma forse restare eccessivamente ancorati al passato non aiuta a fare passi avanti nel futuro. 

L'aspetto più preoccupante è che ancora una volta un tecnico si sia fossilizzato sul suo modulo e non abbia adattato quest'ultimo ai giocatori più forti a disposizione. Se il calcio europeo tutto s'indirizza sempre di più verso un modello che, statistiche alla mano, è vincente, perchè non evolversi nella medesima direzione? L'aver paura di perdere talvolta trionfa sul voler vincere. I cambiamenti turbano, gli innovatori non sono mai ben visti, ecco perchè si prosegue sempre sulla scia di chi ci ha preceduti. Lo farà anche Ventura? Vedremo, non è una questione pro Insigne o contro il 3-5-2, ma in favore della crescita dei giocatori. Se anche i giovani italiani maturano 'europeizzandosi', se dalle squadre di B e di A escono sempre più ali talentuose, perchè adattare gli elementi per interpretare un, se pur dinamico, 3-5-2? 

Il modulo non fa la vittoria o la sconfitta, ma influisce sulla crescita dei giocatori. Alcuni dei migliori italiani non riescono ad esprimersi al meglio. Non possono farlo perchè Candreva viene adattato a fare tutta la fascia come quinto di centrocampo, perchè De Sciglio fa lo stesso sul lato sinistro. Per carità, Insigne e Berardi non sono i primi a dover limitare il proprio talento al servizio di un insieme, del gruppo. Con le dovute proporzioni, Baggio nella Nazionale di Sacchi soffocò il suo genio per la squadra. Capiva che il suo talento purissimo poteva portare enormi vantaggi. Ma come lui Signori che nei mondiali del 1994 degli Stati Uniti fu arretrato di 20 metri. Sempre in favore del gruppo.

Magari anche questa Italia dovrà rinunciare ai piccoli e veloci esterni che stanno pian piano crescendo e maturando. Sarebbe un peccato, ma non sarebbe la prima (e nemmeno l'ultima) volta. Qualsiasi siano i giocatori a disposizione, i ct preferiranno sempre il presente al futuro. E in caso di vittoria, come è giusto che sia, la ragione sarà dalla loro parte, anche a discapito del talento...

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