"Vede solo 14 giocatori". E se gli ex che puntano il dito avessero ragione?

02.04.2018
17:30
Riccardo Catapano

"Il gioco del Napoli è tra i migliori d'Europa". Quante volte, da addetti ai lavori ai tifosi, abbiamo sentito questo tipo

"Il gioco del Napoli è tra i migliori d'Europa". Quante volte, da addetti ai lavori ai tifosi, abbiamo sentito questo tipo di elogio per la squadra di Maurizio Sarri. Da quando è approdato in azzurro, il tecnico ex Empoli ha iniziato una scalata verticale che ha collocato il Napoli nell'elite del calcio italiano ed europeo: vittorie e spettacolo, arrivate tutte (o quasi) sotto il dogma del bel calcio

La formazione partenopea ha cambiato pelle da quando c'è Sarri alla guida: in 139 gare totali sono arrivate ben 93 vittorie, condite da 22 pareggi e 24 sconfitte. Un ruolino di marcia impressionate (Sarri ha quasi il 67% di vittorie con gli azzurri) che tuttavia ha spesso generato pareri discordanti su quello che si poteva vare e che invece è rimasto invariato.

Una rivoluzione per pochi

Nei due campionati precedenti il Napoli ha collezionato un 2° ed un 3° posto mentre in questa stagione, nonostante lo scivolone con il Sassuolo, è ancora in piena corsa per contendere il titolo alla Juventus. Non bastano però i numeri ed i risultati ottenuti per rasserenare un ambiente in trepidante e spasmodica attesa di un tricolore che manca da 30 anni. Sarri è il comandante delegato a condurre la nave in porto ma alcune delle sue scelte/teorie sono e continueranno ad essere motivo di dibattto. 

Il tecnico azzurro è spesso stato bersagliato dalla critica per una gestione della rosa fin troppo ridotta. Nei suoi confrtonti sono stati diversi gli attacchi da parte degli ex partenopei che non hanno trovato spazio sufficiente nelle sue rotazioni.

La gestione maniacale di Sarri ha regole ferree e comporta un'immissione nel gruppo azzurro al 100%: qualora l'integrazione tecnico-tattica non sia perfetta la pena è il pochissimo utilizzo. Poco importa se i milioni spesi sono ingenti (i quattro esempi arrivano ad un totale di quasi 60 milioni): Sarri ha la sua visione della perfezione in campo ed un solo ingranaggio fuori posto potrebbe far inceppare il suo colladauto sistema. 

Questo è un pensiero giusto per un allenatore ma, alla lunga, risulta efficace? La risposta sembra essere scontata: no. Il motivo è presto detto: la stanchezza accumulata dai titolarissimi rischia di diventare un fardello decisivo in questo finale di stagione. Cercare un'impresa titanica con 14-15 calciatori, abbandonando unilateralmente le Coppe, potrebbe non essere stata la scelta migliore. Sottraendo minuti, nel corso della stagione, ai vari Mertens, Insigne, Hamsik avrebbe potuto offrirci un Napoli più fresco in questo rush finale: certo, gli infortuni di Milik e Ghoulam hanno inciso notevolmente sulle rotazioni, ma avere un gregario di scorta pronto a dire la sua sarebbe potuto essere un vantaggio non indifferente...

di Riccardo Catapano - Twitter: @RikyCatapano

RIPRODUZIONE RISERVATA 

Notizie Calcio Napoli