Coerenza, ai più sconosciuta...
di Leonardo Vivard Twitter: @LeonardoVivard
Non sarà questo il luogo in cui approfondiremo e aizzeremo ulteriori polemiche. Perchè passare di nuovo su episodi visti e rivisti alla lunga scoccia, anche il più polemico dei tifosi. Bonucci, Rizzoli, Alex Sandro ecc... Andiamo un attimo oltre, soffermiamoci su come questi episodi vengono poi commentati dalla dirigenza juventina. Non è possibile, o meglio lo è, ma stride fortemente che lo stesso episodio, gli stessi argomenti vengano trattati diversamente a seconda se la Juventus sia protagonista come vittima o come carnefice. Sarebbe opportuno, anzi, si esige più equilibrio da dirigenti che da anni "Rappresentano l'Italia nella massima competizione europea".
Accade se si parla di episodi arbitrali, accade se si parla di fatturati.
Mercoledì sera nel post partita di Bayern-Juventus, terminata 4-2, il direttore generale e amministratore delegato Beppe Marotta si è lamentato (per usare un eufemismo) della condotta arbitrale in occasione del goal annullato a Morata per un fuorigioco inesistente. Passi la polemica, passi la contestazione, passi il "diritto" di essere tutelati gridato alle telecamere di Mediaset in Europa, ma l'aspetto snervante della vicenda arriva giusto domenica alle ore 17, a derby terminato. Il tecnico Massimiliano Allegri si presenta ai microfoni delle emittenti italiane rifiutando di commentare gli episodi arbitrali perchè il non discute sull'operato del direttore di gara. Coerenza non è la parola d'ordine nella società bianconera. Gridare allo scandalo tre giorni prima, per poi restare "imparziali" dopo il derby non è dimostrazione di eleganza nella seconda occasione, ma forse di poca onestà intellettuale.
Meglio non parlarne mai, o magari se si sceglie la via del commento si potrebbe uscire da gran signori da certe situazioni con una modesta ammissione degli errori arbitrali, anche perchè la squadra che ne "favorisce" non ne ha alcuna colpa. Sempre partendo dalla presunzione di totale innocenza. Anche perchè ammettere che il campionato sia del tutto combinato, onestamente, scoraggia il sottoscritto e nuoce gravemente alla voglia di arrivare al week end.
Questa mancanza di linearità nella condotta mediatica bianconera ha toccato anche il Napoli, e Sarri nello specifico. Il tutto parte da "Quei 300 milioni di fatturato in più della Juve contano". Allegri replicò in una conferenza dicendo che non aveva senso parlare di certe vantaggi o meriti economici. Ma ha memoria corta, perchè sono trascorsi solo pochi mesi dalla finale di Champions contro il Barcellona. Persa, e commentata così: "Il Barcellona ha un fatturato spaventoso, per noi è già un grosso traguardo essere arrivati in finale". Da chiedere al signor Allegri: fino a quando vale la questione fatturato? E ancora, fino a quando vale il silenzio sugli episodi arbitrali?
Così, giusto per acquietare gli animi, non è solo il fuorigioco o l'ammonizione fischiati o meno che fa infervorare il tifoso italiano e napoletano nello specifico. Un maestro di comunicazione come Beppe Marotta non può commettere l'errore di lasciarsi andare a certe dichiarazioni nel post partita di Champions e non sapere che quelle parole gli si sarebbero ritorte contro. Purtroppo per lui il lasso di tempo che è trascorso dalla Juve-vittima alla Juve-carnefice è stato assai labile. Il tutto ha condizionato un'opinione pubblica che si è completamente scagliata contro la società di Agnelli.
Questa non vuole essere una critica sugli episodi, nè una polemica. Per una volta usciamo dal terreno di gioco per affrontare le questioni al di fuori del campo. Perchè in ogni partità si può vincere e perdere, l'importante è non perdere mai la dignità e, in questo caso, la credibilità...
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