La sceneggiatura (im)perfetta...

10.06.2015
17:30
Redazione

di Claudio Russo – twitter:@claudioruss

"Preferisco non parlare di Sarri e il Napoli perché mi sembra una barzelletta" - Marcello Carli, direttore sportivo dell'Empoli; 10 giugno 2015

La chiarezza non è il biglietto da visita del Napoli, almeno nella scelta del prossimo allenatore. Si è partiti da Sinisa Mihajlovic, contattato ed incontrato più volte dal presidente Aurelio De Laurentiis: gli venne offerto un annuale con opzione da circa 1,6 milioni, il serbo chiede di salire quantomeno a 2 per anno se non di più (e già proporre un annuale con opzione lascia presagire che la parola progetto, tanto utilizzata anche incautamente, non avrà tanto senso). Non se ne fa nulla, l'ex Sampdoria finisce col dire "ci si parla e per qualche motivo non ci si riesce a mettere d'accordo". Niente Sinisa Mihajlovic.

Si è passati ad Unai Emery, fresco di trionfo in Europa League, consecutivo, alla guida del Siviglia. Parte l'aereo da Capodichino che porta Rafa Benitez a Madrid, poco dopo tocca allo stesso De Laurentiis che, insieme all'uomo dei contratti Andrea Chiavelli, vola nella capitale spagnola per incontrare lo stesso Emery reduce da un viaggio in Marocco con la squadra. Meeting di circa sette ore, una eternità, in compagnia dello spagnolo e del suo agente Jorge Mendes: contratto triennale da 3,5 milioni all'anno, 22 lordi totali. Come Benitez, insomma: offerta faraonica e al tempo stesso tutte le responsabilità sull'allenatore. Non se ne fa nulla, Emery finisce col rinnovare a cifre maggiori e quasi quasi il Napoli finisce per fare da 'fiancheggiatore' allo stesso allenatore per strappare condizioni economiche migliori al Siviglia. Niente Unai.

"Contatti col Napoli? No, col Napoli no". Al Football Leader Maurizio Sarri dice sostanzialmente questo, ma nel giro di qualche ora e dopo un numero considerevole di sigarette l'automobile che al suo interno ha l'ormai ex allenatore dell'Empoli e sua moglie si ferma davanti all'Hotel Vesuvio, 'residenza' napoletana di Aurelio De Laurentiis. Scatta il colpo di fulmine? Può darsi, di certo si parlano e si confrontano e forse addirittura trovano una bozza d'accordo. Un altro annuale con opzione (a questo punto la parola progetto, dopo quanto accaduto con Mihajlovic, è meglio non pronunciarla proprio): cifre che ballano, trattative che rallentano nonostante gli incontri in Filmauro, dettagli da limare sullo staff e forse anche a livello economico.

L'ultima novità riguarda il contatto con Montella, con l'ex allenatore della Fiorentina che ha declinato, nonostante la stessa trattativa tra il Napoli, anzi Aurelio De Laurentiis, e Maurizio Sarri sia decisamente a buon punto. Un po' di confusione c'è. C'è eccome. Perchè Maurizio Sarri non è certamente la prima scelta di Aurelio De Laurentiis, che era Mihajlovic; non è certamente la seconda scelta, che era Emery; in teoria sarebbe la terza scelta, ma il tentativo per Montella in extremis lo farebbe scivolare al quarto posto. Mihajlovic, Emery, Sarri e Montella: il poker di allenatori per la panchina del Napoli è servito. Con Aurelio De Laurentiis a fare da 'matta', a sparigliare le carte di un progetto, quello della SSC Napoli, abbastanza in ritardo in vista della prossima stagione. 

Carli forse esagera, ma dice cose sacrosante: "Quando tutti sono convinti di fare un accordo, ci vuole un quarto d'ora a chiudere una trattativa, non venticinque giorni, ma magari sono io che sbaglio. Capisco la complessità dei contratti, ma ho visto fare contratti in sette minuti l'ultimo giorno di calciomercato: è paradossale. Quando si programma una stagione, direttore sportivo e tecnico sono al centro di tutto e devono essere da subito in condizioni di lavorare". Al Napoli, in questo momento, è così? Pare di no. Con De Laurentiis e Sarri protagonisti, a loro volta, di una sceneggiatura a tinte azzurre. Colpi di scena improvvisi, trattative che nascono, muoiono o semplicemente vanno in stand-by. Nel frattempo tutti aspettano il lieto fine...perchè finirà così, no?

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