Ma il Napoli era visto come meta o passaggio?

18.04.2025
18:30
Claudio Russo

Ultime notizie SSC Napoli - Se c’era un modo per togliere attenzioni e pressioni sulla partita di domani tra Monza e Napoli, Antonio Conte c’è riuscito in pieno. Non con le tempistiche giuste, magari.

di Claudio Russo (@claudioruss)

Mai banale, mai piatto, d’altronde in sede di presentazione aveva dichiarato di dire sempre in faccia le cose: “Non cambierò il mio modo di essere, se è blu è blu, non è rosso. Se devo dire qualcosa al presidente lo sa benissimo che glielo dirò direttamente”. Ed in sala stampa, oggi, l’ha fatto eccome davanti alle telecamere che riproporranno il suo pensiero agli appassionati e ai tifosi del Napoli nel mondo certificati dalla Nielsen.

“Non rinnego nulla, ma uno poi si rende conto di alcune situazioni e non posso confermare e mantenere tutto ciò che ho detto. Dissi che il Napoli non doveva essere una squadra di passaggio e poi è avvenuto il fatto di Kvaratskhelia: in otto mesi ho capito che tante cose non si possono fare”

Non possiamo avere certezza che queste siano dichiarazioni in grado di poter aprire una breccia nel rapporto tra Conte ed il Napoli, anche se dovremmo definire il rapporto tra Conte e De Laurentiis, silente tutto l’anno se non per gli auguri delle feste, trincerato dietro una frase della presentazione: “Ha acquisito lo status da manager, non mi permetto di dire ‘a’”. Come a dire, bene o male ci finirai tu davanti alle responsabilità. Non sempre, però.

"Le cose che non si possono fare? Non c'è bisogno di sottolineare, ho già risposto"

La cessione di Khvicha Kvaratskhelia a gennaio, e la sua contemporanea ‘sostituzione’ con Noah Okafor preso l’ultimo giorno di mercato, può essere la punta di un ipotetico iceberg, perchè a memoria non si ricorda un club primo in classifica che agisce in questo modo. Dall’altro, il Napoli è anche il club che sconquassa le sue idee economiche ed in estate impegna 150 milioni di euro pur senza competizioni europee da giocare, volendo rilanciarsi con alla guida un allenatore che, dal canto suo, ha visto in Napoli l’occasione giusta per poter rilanciare se stesso dopo la grigia esperienza al Tottenham.

Al punto di poter anche ribaltare una dichiarazione della presentazione e proporla come domanda: il Napoli, per Antonio Conte, era visto come una meta o come un passaggio? Domanda che può essere posta anche alla società, per com'è la visione che si ha del gruppo squadra: l'ammortamento a bilancio del 70% del valore d'acquisto dei calciatori può essere inteso come un continuo passaggio di calciatori di un certo tipo.

Per carità, testa al Monza, ma il dubbio in testa può venire. Questione di tempistiche. Come quelle del progetto triennale finalizzato alla lotta per lo scudetto, perchè uno come Conte non si accontenta mica del piazzamento Champions. Quello era oltretutto al limite dello scontato, mica non preventivabile come detto più volte. A sentirlo oggi, è quasi buffo ed in pochi possono crederci.

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