Mertens, l'artista fiammingo disegna tele da incorniciare senza ansie di 'gabbiadinesca' memoria

16.01.2017
15:10
Ciro Novellino

di Ciro Novellino

Esterno, punta, falso nuove, vero nueve, chiamatelo come volete, ma la stagione fino a questo momento di Dries Mertens è da incorniciare. Diventato sempre più simbolo di un Napoli che vince, ha firmato la vittoria sul Pescara di ieri con un gol di rapina, da bomber puro: 50 gol in maglia azzurra e dedica speciale alla moglie. Un gol che ne esalta le qualità, che diventa manifesto del suo essere in azzurro: palla rubata sulla trequarti, servizio ad Allan, si butta dentro e di rapina mette la zampata vincente. E' il gol in campionato numero 12, ha superato anche se stesso con 11 reti in A nella stagione 2013/14. Media da 0,6 gol a partita e possibilità di toccare quota 24 gol in stagione: sarebbe incredibile.

Niente panico, Pavoletti e Milik possono anche attendere: il primo ha bisogno di entrare nei meccanismi di Sarri, si sa, sempre restio a lanciare subito i nuovi; il secondo, invece, ha ancora bisogno di qualche giorno per tornare in campo e mettersi a disposizione. Sono 16 i gol stagionali, viste anche le 4 segnate in Champions League. Il talento di Lovanio eÌ ormai inserito totalmente nella cultura partenopea: ama visitare i luoghi panoramici ma anche storici e culturali della cittaÌ e della Campania. Per rendere l’idea dell’incremento dovuto al calciatore belga, bisognerebbe guardare le sue altre stagioni. Campo e cittaÌ si annodano, tranquillitaÌ fuori e determinazione dentro, creano un calciatore unico, che gioca senza ansie di gabbiadinesca memoria, e che prova e trova grandi giocate. E, se si pensa che anche Mertens viene dal terremoto Higuain, quello estivo che smuove tutto, allora tocca sorridere davanti a ciò che sta facendo.

Pennella, disegna, l'artista fiammingo sul terreno di gioco, tele da incorniciare.

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