Cristiano Giuntoli e Maurizio Sarri
Cristiano Giuntoli e Maurizio Sarri

Ne bastano due o tre, ma di livello

11.06.2017
19:30
Leonardo Vivard

Non cento, ma due-tre… di livello. Non è un Napoli da rifondare, non è una squadra da strutturare, ma da puntellare. C’è la consapevolezza di aver fatto bene, ma adesso lo strappo da ricucire è quello finale, il più complesso. Lo step decisivo. 

Perché se si vuole contare qualcosa ad alti livelli i giovani vanno anche bene, ma la storia insegna che accanto a loro ci vuole gente d’esperienza. Non a caso la Juve ha puntato su nomi come Dani Alves, Higuain, Pjanic: non azzardi, garanzie. 

Sono colpi che costano, che gravano sulla gestione aziendale del club per ingaggi corposi: sono quelli che sostanzialmente ti permettono di fare quel benedetto salto di qualità cui si fa riferimento. Sono questi gli elementi che tengono il gruppo e gestiscono i momenti più difficili di una stagione, quelli che inevitabilmente prima o po si presentano. E magari invece dei pareggi contro Palermo, Pescara, Sassuolo (giusto per citarne qualcuno) ti garantiscono bottino pieno. 

Non sembrano operazioni da Napoli

Almeno la gestione societaria di questo club ci ha insegnato che questi colpi non sono soliti. Ma senza voler essere troppo netti, sembra questa la strada più plausibile per raggiungere il livello di una squadra che, tifo a parte, ha vinto uno scudetto, una coppa Italia ed è arrivata in finale di Champions League. 

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