Nessuno col cervello potrà dire fallimento Napoli, ma delusione sì

10.04.2022
19:00
Claudio Russo

Niente fallimento Napoli in caso di non vittoria dello scudetto, ma certo delusione per la prestazione con la Fiorentina

C’è un momento di Napoli-Fiorentina in cui ci si rende conto che non sarà una partita normale: è il 12’, Fabian si trova il pallone sul sinistro in area di rigore, e la smista centralmente senza un motivo logico. È anche il segnale di una partita negativa da parte dello spagnolo, appannato quanto Zielinski - anzi, meno - nel condannare Lobotka a coprire più metri del dovuto.

Nella conferenza stampa pre partita a Castel Volturno, una domanda era rimasta inevasa: come si sarebbe adeguato il centrocampo senza Anguissa? Il primo tempo di Napoli-Fiorentina è la risposta pratica ad un quesito che non ha preso vita, con un calciatore squalificato la cui assenza, nel 4-3-3 di Spalletti, si è sentita fin troppo a fronte di una presenza abulica da parte di Zielinski e Fabian.

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Se all’interno di una partita ci sono più ‘partite’, come piace dire a Spalletti, al Maradona c’è un Napoli flaccido ed impacciato, quasi innervosito dal gol subito da Nico Gonzalez, capace di smarrire la lucidità dell’ultimo periodo; ce n’è un altro con gli ingressi di Lozano e Mertens: più imprevedibile, in grado di trovare un gol che galvanizza l’ambiente e di coinvolgere maggiormente un Osimhen preda di Igor quando è spalle alla porta; ce n’è un terzo, che subisce senza enormi colpe l’1-2 e che si sfalda subendo due gol a seguito di due scelte errate dei singoli (Mario Rui, Rrahmani); ce n’è un quarto, che si risveglia con l’estemporaneo 2-3 e che chiude in attacco contando sulla forza della disperazione. In due partite casalinghe con la Fiorentina, otto gol con otto marcatori diversi (Vlahovic, Biraghi, Venuti, Piatek, Maleh, Gonzalez, Ikoné e Cabral). Ed una difesa che subisce gol dal 12 febbraio in poi, da due mesi senza riuscire a tenere la porta imbattuta.

Come provare ad addolcire la sconfitta, ed il contraccolpo che potrebbe seguire? La prestazione, per una ventina di minuti, c’è stata. Troppo pochi per diventare supereroi. In conferenza Spalletti aveva detto “nessuno col cervello potrà dire fallimento in caso di non vittoria dello scudetto”: però delusione per la prestazione con la Fiorentina, tenendo conto che l’avversario ha meritato per voglia, cinismo e qualità tattica, quella sì. Eccome. "Lo stadio pieno è come un mantello che ti può far diventare un supereroe": forse più Kryptonite che mantello.

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