Niente botto, rinforzi funzionali per salvaguardare gli equilibri: serviva altro per sognare
Alberto Grassi e Vasco Regini, stop. Il mercato del Napoli, in tutto questo, si è chiuso così. Due colpi magari non altisonanti, ma che vanno ad inserirsi nel discorso dei colpi 'giovani' per i quali il Napoli è sempre andato a caccia. Ma che, soprattutto, bisogna contestualizzare in base alle esigenze della società azzurra: ma su questo ci torneremo dopo. Nel frattempo è passato un mesetto o poco più, che possiamo riassumere con qualche dichiarazione.
TAPPA NUMERO UNO
"Regali ai tifosi? Ci sto lavorando assieme a Giuntoli e Chiavelli dalla mattina alla sera, abbiamo fatto altre riunioni per esser certi di non sbagliare. Vogliamo gente che ama la città e che non abbia freni familiari, perchè una volta che mettiamo sensibilmente mano alle casse societarie non possono esserci ripensamenti: in caso di cessione non potremmo recuperare la somma se non dovessero funzionare" - Aurelio De Laurentiis, 24 dicembre 2015
Il nome di André Gomes, che inizia a girare nonostante gli impedimenti notevoli causati dalla proprietà del suo cartellino e dalla volontà di Jorge Mendes, è un sogno vero e proprio. Uno di quelli che, in maglia azzurra, rischierebbe di far sedere in panchina Marek Hamsik. Sono i giorni in cui il Napoli inizia a fare i primi passi, quelli in cui Aurelio De Laurentiis, forte di un tesoretto in cassa, si consulta con il direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Che mosse fare? Quali giocatori puntare? Ci sarebbe anche un calciatore per giugno, conferma lo stesso presidente (Klaassen dell'Ajax? Lo stesso DS dei lancieri, Overmars, conferma l'interessamento). Per il momento l'obiettivo è puntato sull'estero.
TAPPA NUMERO DUE
"Abbiamo bisogno di un difensore centrale e di un centrocampista. Maksimovic, Kramer ed Herrera? Ho dato mandato a Giuntoli e Chiavelli sia per Maksimovic, Kramer ed Herrera, soltanto che poi abbiamo anche fatto delle serie di valutazioni su altri 10 centrocampisti e altri 5 difensori centrali, che avessero quelle caratteristiche sia anagrafiche sia di tipologia di gioco simili. [...] Acquisti? Mettiamo che io abbia detto e rimanga di questa idea che trovo giocatori importanti che rispondano a quelle caratteristiche che ci servono. Se li troviamo va bene, altrimenti non dobbiamo comprare tanto per farlo. Bisogna stare attenti, sembra quasi che sia obbligatorio comprare" - Aurelio De Laurentiis, 10 gennaio 2016
Gli identikit sono presto fatti, un difensore centrale dopo l'addio di Henrique ed un centrocampista che possa dare il cambio a Marek Hamsik, dotato di qualità e di quantità. De Laurentiis si sbilancia, si lascia andare su Nikola Maksimovic del Torino, prigioniero di valutazioni fuori mercato di Urbano Cairo; su Christoph Kramer che, cercato già una volta, viene bloccato ancora dal Bayer Leverkusen e dal suo agente; su Hector Herrera del Porto che, tuttavia, costa realmente troppo per essere una semplice riserva. Eppure la pista secondaria è viva, ed è lo stesso De Laurentiis ad ammetterlo. Comprare tanto per comprare, spendere tanto per spendere, non serve a tantissimo. Anche perchè gli equilibri della squadra non vanno smossi. Nel frattempo gli 'esteri' iniziano a diradarsi per un motivo o per un altro (ad esempio Markus Henriksen, che pure aveva parlato dell'interessamento del Napoli).
TAPPA NUMERO TRE
"Arriveranno due elementi prospettici che possano arricchire questa rosa sia nel presente che nel futuro. Il nostro più grande mercato lo abbiamo fatto tenendo i nostri campioni nonostante le varie offerte milionarie che ci sono arrivate" - Aurelio De Laurentiis, 25 gennaio 2016
I sogni, un mese dopo, si sono forse 'ridimensionati' a realtà decisamente più giovani, più di prospettiva come piace dire al presidente del Napoli. Due elementi che possano arricchire la rosa, a partire dallo sfortunato Alberto Grassi che, appena arrivato dall'Atalanta, mette piede in campo a Castel Volturno e si fa male al ginocchio restando fuori per tre settimane. Si parla tanto di Federico Barba, dell'Empoli, che peraltro Sarri già conosce anche se lo stesso allenatore, il giorno prima, aveva dichiarato alla RAI "ho chiesto di non comprare giocatori dell'Empoli perchè mi sembrava limitativo, ma se li reputano dei profili interessanti allora vedremo cosa decideranno di fare". Sembra già sapere come andrà a finire, anche se ovviamente il mister di mercato non si interessa: si limita a fornire degli identikit.
TAPPA NUMERO QUATTRO
"Giuntoli deciderà chi arriverà, perchè sa benissimo cosa serve alla squadra. Mi dispiace per l'infortunio di Grassi ma lo riavremo presto e ne sono molto contento. Sarri è un signore e non decide chi comprare ma si limita a delineare dei profili adatti. Conoscere già Barba e Tonelli è un vantaggio, ma Giuntoli agirà per suo conto ed io mi fido molto di lui. Abbiamo sempre parlato di un centrocampista e un difensore, e questi arriveranno. Stiamo già lavorando per giugno e solo allora arriveranno i veri colpi" - Aurelio De Laurentiis, 28 gennaio 2016
Il mercato è in mano a Cristiano Giuntoli: De Laurentiis si limita (limita è da mettere in mezzo a numerose virgolette) ad avallare le mosse del proprio direttore sportivo del quale si fida (molto più di quanto si fidasse di Riccardo Bigon, ma questa è un'impressione), anche se la frase sui veri colpi a giugno va cerchiata con il pennarello rosso. Mollato Barba in extremis, sul quale pendeva anche un 30% della somma dell'ipotetica cessione da girare alla Roma, l'ipotesi Vasco Regini torna vigorosamente d'attualità: costa poco, decisamente meno di Henrique, per essere il quarto difensore della rosa. Conosce già Maurizio Sarri, può dilettarsi in due ruoli, in fondo l'esborso è minimo per il ruolo che andrà a ricoprire. Così sarà.
L'ESERCITO DEGLI SFOLLATI ED I GIOVANI..C
Il voto per le mosse del Napoli non può che essere sufficiente, ma non di più: sono andati via tutti quei calciatori che non facevano parte del progetto azzurro (Zuniga in prestito al Bologna, De Guzman al Carpi, Henrique definitivo, Radosevic all'Eibar: soltanto Rafael è rimasto sul groppone del monte stipendi per intero), sono arrivati due ragazzi di prospettiva che potranno rendersi utile in questa seconda parte della stagione e, chissà, acquisire maggiore importanza con il passare del tempo. E' sfumato Nikola Ninkovic, giovanotto di belle speranze del Partizan Belgrado che si sarebbe accasato in prestito al Chievo Verona fino alla fine della stagione (lo farà, ma da giocatore del Genoa). E' sfumato, momentaneamente, anche l'affare con il Vicenza per l'attaccante montenegrino, con passaporto belga, Filip Raicevic: questioni di bonus hanno rallentato la chiusura di una trattativa che, per un attimo, aveva iniziato a prendere i contorni di quella che fu l'antipatica vicenda-Soriano. Se ne riparlerà con calma, comunque il calciatore sarebbe rimasto in Veneto.
SOMME DA TIRARE
Adesso sono attese le dichiarazioni conclusive da parte del presidente Aurelio De Laurentiis e dell'allenatore Maurizio Sarri, con le quali potremmo tirare un po' di conti e somme. Ci sono tuttavia due cose da dire:
- da una parte Grassi e Regini sono colpi funzionali a quelli che erano due buchi all'interno della rosa: un secondo cambio per Allan ed Hamsik, il sostituto di Henrique...per quanto avesse totalizzato zero minuti (ed in più Gnahorè, che resterà in prestito al Carpi fino al termine della prossima stagione);
- dall'altra è anche vero che si è partiti da un certo identikit di calciatori cercati sul mercato, di quelli che hanno fatto sognare i tifosi, e si è arrivati a tutt'altro. Da "Maksimovic, Kramer ed Herrera" ad Alberto Grassi e Vasco Regini. Senza nulla togliere, ovvio, alla bontà dei due ragazzi arrivati in questa sessione di mercato, soltanto il campo darà le risposte definitive, con un Napoli al momento in testa al campionato.
L'epilogo di questa sessione di mercato invernale rischia di lasciare un retrogusto che sa di ennesima occasione persa, figlia forse della paura di osare e di completare una rosa molto valida ma che, da qui al termine della stagione, si troverà di fronte un gran numero di partite finendo con l'incrociare le dita per evitare indesiderati stop. Parola al campo, sperando di non mettersi le mani nei capelli come gli agenti di Raicevic...
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