Luigi de Magistris e Aurelio De Laurentiis al San Paolo
Luigi de Magistris e Aurelio De Laurentiis al San Paolo

Partnership ultras-sindaco e comunicati stile Antico Testamento: la ridicola guerra alla buffonata più grossa

25.08.2018
12:00
Leonardo Vivard

“Mamma, Ciccio mi tocca”: un sunto del rapporto De Laurentiis-de Magistris. Da guerra a questione quasi ridicola il passaggio è breve

"Mamma, Ciccio mi tocca": un sunto del rapporto De Laurentiis-de Magistris. Da guerra a questione quasi ridicola il passaggio è breve e chi assiste a questi continui botta e risposta comincia anche a stufarsi un po’. Anche perchè nel frattempo città e cittadini (oltre che tifosi) ne pagano le spese. 

Da palazzo San Giacomo commentano il comunicato di ieri della SSC Napoli contro il primo cittadino: “E’ molto grave”. Ma al momento di risposte ufficiali non ne arrivano. De Laurentiis si lamenta di una mancata efficienza da parte dell’amministrazione per il rifacimento del San Paolo. Il sindaco, che con il Comune qualche responsabilità la ha (ma non tutte), risponde come un tifosotto qualsiasi: "Andrò in curva B, troppi attacchi ai napoletani e a Napoli: non siederò più accanto a De Laurentiis!".

Una roba a dir poco populista, in cerca di consensi. Ma soprattutto: perchè proprio in curva B? Quel settore da sempre contro il patron del Napoli. Una buffonata, che peggiora quando addirittura dall’amministrazione si parla di corse metropolitane maggiorate per i post partita a carico di De Laurentiis nella tanto discussa convenzione. Quelle normali invece funzionano a meraviglia?

Passiamo al club. De Laurentiis e de Magistris non si trovano proprio perchè hanno la stessa (rivedibile) strategia comunicativa. Quando è discusso il loro operato divagano, scaricano su altro. Il Comune attacca il club sull’operato sportivo, senza considerare che De Laurentiis per l’amministrazione è unicamente un imprenditore che ha deciso di investire a Napoli, non il patron della squadra della città. Ragion per cui, risposte su calciomercato sono aria fritta.

Ma il presidente della società sportiva non fa di meglio. D’altronde anche lui, proprio come il sindaco, appena arrivato nel lontano 2004 a Napoli parlò di nuovo stadio, nuovo centro sportivo, giovanili all’avanguardia e quant’altro. Il Napoli gioca ancora al San Paolo, si allena a Castel Volturno e non ha un settore giovanile degno di questo nome. Risultati eccelsi sul piano sportivo, meno su quello della crescita infrastrutturale della società che da anni ha un asset di soli giocatori. Magari, però, De Laurentiis ci spiegherà un giorno, nonostante abbia espresso più volte la volontà di uno stadio suo, perchè avesse proposto al Comune una convenzione pluriennale per il San Paolo con un costo di fitto simile a quello di una casa popolare. 

Chi è senza peccato scagli la prima pietra. E negli ultimi giorni tra comunicati stile Antico Testamento e partnership di primi cittadini con gli Ultras si sta raschiando il fondo del barile. 

Twitter: @LeonardoVivard

Notizie Calcio Napoli