Victor Osimhen, attaccante del Napoli e della nazionale nigeriana
Victor Osimhen, attaccante del Napoli e della nazionale nigeriana

Peccato di concentrazione? I numeri senza concretezza non servono a niente

22.10.2020
22:30
Claudio Russo

L’Europa League è un obiettivo del Napoli? Non può non esserlo, visto il livello molto alto degli azzurri se confrontati con le altre partecipanti. Gattuso l’ha confermato in conferenza, ma non è stato il Napoli di inizio stagione: incisivo, cinico, basico nel creare azioni e concluderle in rete. Niente di tutto questo s’è visto al San Paolo. Eppure con l'Atalanta si è giocato nemmeno una settimana fa.

L’AZ, al netto delle assenze numerose per coronavirus, si è dimostrato ostico e bravo nel creare una vera e propria barriera davanti alla porta di Bizot, resa ermetica subito dopo il gol di De Wit - che ringrazierà Koulibaly, ma anche Fabian, per la pseudo-marcatura. Qualcuno definirà l’AZ una provinciale per il modo in cui ha rinunciato sostanzialmente a giocare nell’ultima mezz’ora, ma chi vince esulta e chi perde spiega. Cosa c’è da spiegare?

Sono tornati i numeri sterili dello scorso anno, quando il Napoli creava vagonate di occasioni, si crogiolava sui passaggi fatti e finiva col rimuginare sui gol non segnati. Esattamente così stasera, con una serie di imprecisioni negli ultimi venti metri che non possono non lasciare delusione ed amarezza in chi si aspettava una prestazione diversa. Certo non un reparto difensivo molle come ammirato nell'azione del gol di De Wit - schierato centravanti pur non essendolo, vista l'assenza di Boadu.

Nel primo tempo si è avvertita la sensazione che, forte del divario tecnico a favore, il Napoli sarebbe riuscito a trovare il varco giusto: peccato che ci si sia imbattuti nella serata anonima del reparto offensivo, rimasto a bocca asciutta anche con i cambi - mentre l’AZ poneva ogni genere di barriera davanti alla porta, rendendo vani i 29 cross totali degli azzurri. Peccato di concentrazione? Possibile. Peccato di presunzione? Difficile immaginarlo, ma non possiamo escluderlo. Resta una sconfitta meritata per la pochezza di chance concretizzate, a fronte di 770 passaggi completati (230 l’AZ), 20 tiri totali e solo 6 in porta.

Giovedì prossimo a San Sebastián la reazione è dovuto e necessaria, pena il complicare inutilmente un girone che resta ampiamente alla portata degli azzurri. Si torna nei Paesi Baschi, lì dove nel 2014 svanì la qualificazione Champions contro l’Athletic Bilbao: contro la Real Sociedad Gattuso ha la possibilità di ritrovare la rotta, i giocatori il dovere di giocare al massimo della concentrazione. Non come stasera, sarebbe delittuoso.

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