Prepotente, cattivo, elegante. E l'illuminazione di Spalletti

01.10.2022
19:30
Claudio Russo

Il Napoli batte 3-1 il Torino grazie anche alle scelte di Luciano Spalletti in panchina.

Prepotente, cattivo, cinico, ma anche elegante. I due gol di André Frank Zambo Anguissa sono stati magistrali, ma non è da qui che si deve partire con l’analisi. Si parte dalla scelta di Raspadori, perchè Spalletti si dimostra grande stratega e, contro una difesa a tre come quella del Torino più adatta ad un uno contro uno con i tre attaccanti del Napoli, si affida ad un brevilineo che va ad accorciare sul centrocampo. Juric non si è mai adeguato all’idea di giocarla diversamente, e ne ha sofferto oltremodo.

di Claudio Russo (@claudioruss)

Il Napoli è stato scaltro, ha giovato delle scelte del suo allenatore, che ha improntato il primo tempo lasciando campo e palla al Torino, sfruttando subito in ripartenza i piccolini in avanti, ed avendo nella ripresa la capacità di sapersi schiacciare - soprattutto quando è venuta fuori la stanchezza - senza tuttavia perdere lucidità. Il Toro è arrivato spesso in area, ma non concretizzando mai e sbattendo su Kim e Rrahmani.

Napoli-Torino lascia quella sensazione piacevole di aver visto, ancora una volta, la qualità abbondante di una squadra gestita nel modo giusto. Perchè la scelta di mettere Raspadori al centro dell’attacco, sfruttandolo per aprire spazi, è di Spalletti, mica di qualcun altro. Il percorso di crescita continua, ed i risultati danno fiducia in vista della Champions. Un solo appunto: "Chiunque scelga, mi porta alla vittoria" è una frase che può ritorcersi contro, ma capiamo il momento.

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