Quando il bel gioco fa più punti del risultato...
di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
Vincere fa bene al morale, alla classifica e anche alla testa. Vero. Però se dai la sensazione di non subire quasi mai la forza dell’avversario è in quel momento che inizi ad avere la consapevolezza di essere davvero forte. Non sono i cinque o i quattro goal fatti a Lazio, Bruges e Midtyjlland a farti sentire forte, ma è l’organizzazione tattica, i ritmi alti e l’estro dei top player che danno coraggio ad una squadra che, per anni, si è vista costretta ad indossare l’etichetta dell’incompiuta, dell’incostante. Forse per la prima volta, qui a Napoli, nell’era De Laurentiis, si ha la consapevolezza (che per scaramanzia viene frenata nelle sue manifestazioni) di poter arrivare a qualche traguardo importante, che non si tratti di Coppa Italia o Supercoppa. Insomma avete capito. Fa male dire la ‘famosa’ parola, si stenta a pronunciare lo scudetto, perché a Napoli si è sempre stati abituati ad essere smentiti in poco tempo. Sempre per le due solite etichette, incompiuta ed incostante. Però in effetti, se andiamo ad analizzare il momento delle altre concorrenti ci rendiamo conto, che, forse, purtroppo per gli scaramantici, quest’anno il Napoli è la miglior squadra del campionato. Perché?
RICORDATE – Ricordate quando si andava allo Juventus Stadium con la netta e costante sensazione di non aver mai il pallino del gioco in mano? Quasi sempre insomma e non c’era Cavani che tenesse, anzi. In un colpo d’occhio veniva meno quella fame dimostrata in tantissime altre occasioni. Quest’anno invece la squadra azzurra sa perfettamente di poter far paura a chiunque, dal modesto Chievo alla più roboante Roma di Garcia, per tutti la vera favorita alla vittoria finale. Fa paura non perché ci sono Higuain e Insigne, fa paura perché l’undici azzurro è concentrato, occupa il campo nel miglior modo possibile, ha messo a posto la fase difensiva e finalmente può godere di un portiere importante. Poi si corre, tanto. Sembra instancabile questo Napoli. Corre dal primo all’ultimo minuto. E, soprattutto, approccia ad ogni match con la stessa dose di ‘cazzimma’.
LE ALTRE – L’Inter ha un organico importante e ogni domenica ha l’imbarazzo della scelta su chi schierare in campo. Vince, va avanti ad 1 a 0, ma non stupisce, non brilla. Si avvale della giocata del campione, ma non fa un bel calcio. Anzi, spesso i nerazzurri sono apparsi fin troppo confusionari e lo stesso Mancini ha dimostrato, con le sue scelte tecniche, di non avere ancora ben chiara la situazione. E la Roma? E’ lei la vera rivale del Napoli. Organico da top club, solidità negli uomini e nella testa di questi stessi uomini. Ma c’è la Champions, almeno per il momento. Ed è un dato statistico: chi va avanti in Champions lascia, giocoforza, qualche punto in campionato. La Juve tornerà, ok, ma la sua assenza dalla corsa scudetto ha dato coraggio a tutte quelle squadre che, per anni, già sapevano di lottare per il secondo posto a scendere. La Fiorentina si è dimostrata un osso duro, è la squadra più simile al Napoli. Corta, compatta tra i reparti, condizione atletica eccellente. Però non ha Higuain né Insigne né Reina. Mica poco. La rosa dei viola non è quella del Napoli. A questo punto, fate voi due conti…
RIPRODUZIONE RISERVATA