Quanto è lontana la Lazio?

30.09.2023
20:00
Dino Viola

Dopo la rinfrancante prestazione con l'Udinese, il Napoli doveva dare un segnale di continuità in casa del Lecce. Lo ha fatto, anche in maniera piuttosto convincente. La squadra di D'Aversa rappresentava una prova leggermente superiore alla sfida coi friulani, vuoi perchè si giocava davanti ad un pubblico caldo, vuoi perchè sul piano del gioco e sul piano tecnico i salentini avevano dimostrato di essere in forma. I sorrisi e le facce divertite in campo degli azzurri sono il segnale più consistente, quasi quanto il volto sereno e sorridente di Garcia davanti ai microfoni nel post partita.

Un 4-0 che ha gratificato il gruppo squadra: dalla coppia difensiva, Ostigard in gol e Natan che vince il duello con lo scomodo Krstovic, ai subentranti che sono andati in rete. Ben tre, come accadeva un po' di tempo fa quando si diceva che tutti i componenti della rosa si sentivano coinvolti nel progetto tecnico. Lobotka strappa applausi, Kvara di più. Il centrocampo gira e domina, l'attacco punge e conclude di più nello specchio.

Preme sottolineare uno dei diversi ripiegamenti difensivi di Kvaratskhelia, calciatore di talento e che come pochi salta l'avversario: se si prosegue con questo spirito di sacrificio, con questa voglia di combattere su ogni palla, allora la vita sarà difficile per chiunque. Sarà impossibile rivedere quella squadra sfilacciata del secondo tempo con la Lazio, quando ebbe inizio la depressione di tutto l'ambiente.

Si rivedono così anche le partenze dal basso e sempre meno verticalizzazioni: con un paio di contropiedi si è chiusa la pratica Lecce con un punteggio più rotondo di quanto ci si potesse aspettare.

I cambi di Garcia stavolta non possono che far parlar bene, meglio ancora il turn over in vista del big match col Real Madrid. Il tecnico a suo modo ha voluto dare il giusto peso a quanto sta accadendo attorno ad Osimhen: ovvero, ha pensato solo alla sua utilità in questi 90 minuti e quelli in Champions, nient'altro.

Una delle banalità che si dice spesso è che i risultati sono la medicina, ma allo stesso tempo è difficile sostenere il contrario. Le allarmanti prestazioni del Napoli con Lazio e Genoa sembrano appartenere ad un tempo assai lontano, e questo deve far riflettere sulla repentinità dei periodi nel calcio. Pertanto, imparata la lezione, si naviga a vista prima di annunciare che il malato sia guarito. Ma qualcosa è cambiato e fa tanto bene.

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