Roma Mourinho analisi tattica
Roma Mourinho analisi tattica

Alla scoperta della Roma di Mourinho: analisi tattica tra pregi e difetti | FOCUS

18.04.2022
09:00
Riccardo Catapano

Napoli-Roma, presentiamo la sfida di oggi alle 19 al Maradona analizzando le chiavi tattiche della squadra di Mourinho, il momento che attraversa, i pregi ed i difetti

Notizie calcio. Questa sera alle ore 19 Napoli e Roma si affronteranno allo stadio Maradona in una sfida che vale tantissimo per entrambe: gli azzurri devono rispondere a Milan e Inter per mantenere vivo il sogno Scudetto, i giallorossi vogliono invece approfittare dello stop della Juventus per accorciare sulla zona Champions

Roma-Mourinho, l'analisi tattica 

A poche ore dal match, proviamo a dare uno sguardo alla formazione capitolina per carpirne segreti e punti deboli. In primis annotiamo di come il periodo di forma della squadra di Mourinho sia invidiabile: dopo un avvio a rilento, i giallorossi arrivano da ben 11 risultati utili consecutivi in campionato (7 vittorie e 4 pareggi), risultando tra le migliori nel girone di ritorno (Milan e Juve 29 punti, Napoli 27, Roma 25). Il tutto senza dimenticare la qualificazione alle semifinali di Conference League (dove affronteranno il Leicester) dopo aver battuto la bestia nera Bodo/Glimt. 

L'inversione di rotta è evidente rispetto ai primi mesi della gestione Mourinho, sia per risultati che per atteggiamento dimostrato dalla squadra in entrambe le metà campo. Ma per arrivare a questo, riaprendo anche il discorso Champions, l'ex allenatore dell'Inter ha dovuto faticare non poco. 

Il metodo Mourinho

Per ottenere una scossa da tutto l'ambiente, il tecnico portoghese è ricorso ad uno dei suoi cavalli di battaglia: la comunicazione "nuda e cruda". Si è scagliato contro arbitri, giornalisti, giocatori, avversari. Persino contro il mercato del direttore, Tiago Pinto, difeso a parole ma poi nei fatti poco ricompensato. L'intento di Mourinho è stato quello di demolire tutto ciò che non riteneva all'altezza, contando sull'appoggio incondizionato da parte della presidenza dei Friedkin

Questo ha portato ad uno scossone nell'ambiente, seguito da scelte tattiche che iniziano a pagare: l'utilizzo limitato di Veretout dopo le problematiche extra-campo, il lancio di giovani già pronti come Zalewski e Felix Afena Gyan che ormai rientrano a pieno effetto tra i co-titolari giallorossi, la gestione di Zaniolo, il nuovo ruolo di Mkhitaryan e la crescita di Pellegrini e Abraham

Roma di Mourinho, pregi e difetti

Detto di una media punti che ha riportato i giallorossi ad annusare la rimonta Champions, sono diversi i problemi ancora irrisolti: uno su tutti riguarda la difesa. Nelle ultime 11 giornate di Serie A, la squadra ha comunque subìto 8 reti, ma mantenendo la porta inviolata in ben 6 occasioni. A testimonianza di come gli equilibri siano ancora da affinare: Mancini vive una stagione di alti e bassi e quando manca Smalling, i vari Ibanez e Kumbulla stentano. 

Oltre alla retroguardia, con Rui Patricio capace di grandi partite ma anche grandi errori, un altro tassello da sistemare sono le corsie laterali: sulla destra Karsdorp si è rivelato ottimo in fase di spinta, ma precario in copertura nel 3-4-2-1. Discorso simile anche per il giovane Zalewski, che ha perà dimostrato grande fisicità per sopperire all'esperienza. Quella giallorossa è una squadra che tende a pressare alto e se si riesce a imbucare bene l'uomo tra le linee (che sia Mertens o Zielinski) si può fare molto male in zona gol. Oltre al solo Cristante, in pochi a centrocampo hanno caratteristiche da mediani (tra Olivera e Veretout), compreso Mkhitaryan che nelle ultime giornate è stato abbassato in mediana portando ottimi dividendi in fase di palleggio. 

Venendo ai pericoli che corre il Napoli, c'è ovviamente da registrare il pacchetto offensivo a disposizione di Mourinho: Abraham è il bomber principe con ben 24 gol in 44 partite stagionali (8 nelle ultime 11), coadiuvato da un Nicolò Zaniolo che sta ritrovando smalto dopo l'ennesimo periodo turbolento (tripletta contro il Bodo). Il vero cervello offensivo, però, è capitan Pellegrini, che tra le linee riesce a fare da collante tra mediana e reparto offensivo: il giovane talento azzurro è inoltre un'arma letale sui calci piazzati, sia per conclusioni a rete che in termini di assist (per lui 12 gol e 6 assist in stagione).  

In buona sostanza quella giallorossa è una squadra che, a differenza sulle dicerie motivazionali di Mourinho, pratica un calcio propositivo e ragionato, fatto di ricerca del palleggio e ampiezza sulle fasce. Il Napoli dovrà essere bravo a superare il primo pressing che verrà portato dalla mediana di sostanza che presenterà il portoghese, provando ad evidenziare i limiti di una difesa che non fa della rapidità la propria arma principale: oltre alle vericalizzazioni spalle alla linea per Osimhen, sarà dunque fondamentale che le mezzeali (o il trequartista in base al modulo) riescano ad inserirsi con i tempi giusti quando lo stesso nigeriano tenderà ad abbassarsi. 

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