Caso Acerbi-Juan Jesus, c'è una cosa che Spalletti avrebbe potuto evitare

26.03.2024
18:30
Redazione

Notizie Napoli - La sentenza attesa da giorni sul caso Acerbi-Juan Jesus è arrivata. Poco dopo le ore 15:00 di oggi, sul sito della Lega Serie A è apparso il comunicato contenente la decisione di assolvere per insufficienza di prove il difensore dell'Inter in merito agli insulti proferiti contro il difensore del Napoli.

Niente stangata dunque, niente squalifica esemplare per Acerbi che in campo si era più volte scusato con Juan Jesus per ciò che gli aveva detto. In molti ipotizzavano, insieme alle 10 giornate di squalifica, anche un forfait per Euro 2024 per Acerbi.

Nulla di tutto questo avverrà, con Acerbi che lunedì potrà essere regolarmente schierato da Inzaghi per la sfida contro l'Empoli. Così come potrà essere convocato senza problemi da Spalletti per gli Europei. 

Acerbi era stato convocato dal CT già per le sfide amichevoli dell'Italia contro Venezuela ed Ecuador di questa sosta, ma subito dopo Inter-Napoli era stato rimandato a casa dopo aver raggiunto il ritiro dell'Italia e aver esposto la sua versione dei fatti a Spalletti e allo staff. Senza però la decisione del Giudice Sportivo, si era ritenuto di rispedire a casa il difensore. 

In merito alla vicenda e a questa decisione si era poi espresso in conferenza stampa proprio il CT azzurro Luciano Spalletti il 18 marzo: 

"Per quello che mi ha detto Francesco non è un episodio di razzismo. Ma dobbiamo stare attenti a quello che facciamo, tanto più quando vestiamo questa maglia. Anche quando lo denunciamo dobbiamo stare attenti. Parlo spesso con tutti perché cerco di rendermi conto delle situazioni. Secondo me siamo oltre quello che è avvenuto nella realtà, poi è chiaro che la giustizia farà luce. Bisogna andarci piano, sono entrambi dei bravi ragazzi. Se ho sentito Juan Jesus? Ho provato a chiamarlo ma non mi ha risposto". 

Spalletti, visto il suo legame con Napoli e con lo stesso giocatore e visto il suo ruolo istituzionale che adesso ricopre in quanto CT della nazionale, avrebbe potuto glissare sull'argomento senza schierarsi invece di usare quei termini atti a minimizzare la vicenda. Se a parlare in questi termini è il commissario tecnico della Nazionale, è un po' come se a parlare di riflesso fosse anche la FIGC. Insomma, già il 18 marzo sembrava che l'intento generale fosse quello far rientrare il caso e minimizzare la vicenda. Anticipando quindi di fatto quella che è stata la decisione del Giudice Sportivo che ha assolto il difensore dell'Inter. 

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