"Servono più soldi. Che ci danniamo a fare, se non per vincere un campionato?"
di Salvio Passante –twitter:@SalvioPassante
"Non andremo meglio l'anno prossimo, siamo nei guai. Servono più soldi, serve più budget. Non posso sfidare libri paga da 120 mln di dollari con 38 milioni di dollari. Non ti sto chiedendo 10, 20 o 30 milioni di dollari ma un piccolo aiuto per farmi arrivare ancora più vicino. Ed io ti metto insieme una squadra da titolo. E' per questo che sono qui, è per questo che mi hai ingaggiato. Che ci danniamo a fare: se non per vincere un campionato? Questa è la mia asticella, la mia asticella è qui. La mia asticella è portare questa squadra al titolo".
Questa scena di 'Moneyball, l'Arte di vincere', film candidato all'Oscar e ispirato dalla leggenda degli Oakland Athletics della Major League Baseball e dalla loro striscia consecutiva di vittorie da record, ben venti, ottenuta dalla squadra californiana nel 2001-02, e che vi consigliamo assolutamente di vedere in allegato, l'abbiamo mostrata a tutti prima di arrivare ad una conclusione: Rafaeliti, i nostalgici di Mazzarri e Maradona, i filo-societari, gli anti-De Laurentiis e i voltabandiera, proprio per conoscere la prima sensazione che suscita. Il risultato è stato sbalorditivo, tutti hanno risposto: Benitez-De Laurentiis.
L'incontro di ieri a sorpresa a Castelvolturno, di cui vi abbiamo racconto praticamente tutti i dettagli (clicca qui per leggere) , ha ribadito un concetto fondamentale che vale la pena sottolineare: da una parte c'è un allenatore, dall'enorme spessore tecnico ma soprattutto umano, che non vende fumo e si fa garante dei tifosi. Pensa in grande, vuole vincere, scrivere la storia e non essere uno dei tanti. Non ne fa una questione di soldi. Non gli bastano record di punti in campionato, in Champions e di reti, vuole di più. Un coach che ha saputo incassare mancanze in sede di mercato, aspre critiche (a volte anche giuste, ndr) per non aver fatto risultato con le provinciali ed essere legato troppo al suo fondamentalismo tattico, tenere il timone di una barca da solo col mare in tempesta dopo Bilbao, abbandonato al proprio destino da una società svogliata in fase di rafforzamento della rosa. Ecco chi è Rafa Benitez. E' la versione calcicistica di Billy Beane venuto da Madrid, col suo metodo rivoluzionario dal campo, passando per la gestione analitica e meticolosa della rosa, fino al modo di fare e pensare internazionale.
Dall'altra una proprietà che ha bruciato le tappe dopo un fallimento. Riportando il club dove merita di essere, nei piani alti d'Italia e d'Europa. Un club dalla gestione economica virtuosa e apprezzata da tutti gli addetti ai lavori, che però, deve decidere cosa vuole fare da grande. Nel calcio occorre avere un piano, un programmazione ben precisa da rispettare negli anni, un business plan volendo cavalcare il trend. Le settimane di silenzio sembrano aver portato consiglio a De Laurentiis, ma stavolta, risultati permettendo, non saranno consentiti più rinvii e ripensamenti. Il rischio involuzione senza programmazione, strutture e mezzi per ampliare e migliorare il brand è concreto. De Laurentiis ha in mano il migliori film mai prodotto, con una regia spagnola e un cast da allestire internazionale. Il colpo di scena di ieri può aprire a qualcosa di magnifico, storico, ad una rivoluzione culturale per la storia recente partenopea. La stessa che ha saputo riscrivere Billy Beane nel Baseball. Quando la volontà fa la differenza...
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