Il piacevole imbarazzo di Sarri

18.02.2017
18:36
Alessandro Marrazzo

Il Napoli torna da Madrid con un risultato pesante e con tanti dubbi di formazione. Il ritorno di Milik e l'acquisto di Pavoletti farebbero felice qualsiasi allenatore di una squadra che deve far fronte a tanti obiettivi importanti.
Ottimo avere tante alternative, grazie a tanti giocatori a disposizione che possono permettere varianti tattiche da utilizzare a seconda delle necessità.

Le parole di De Laurentiis dopo il fischio finale al Bernabeu, però, rischiano di far diventare qualcosa di positivo, in un motivo di preoccupazione e di pressione per chi deve effettuare determinate scelte.

Pavoletti scalcia per trovare spazio appoggiato da De Laurentiis che vuole vedere in campo i nuovi acquisti per cui ha investito ingenti somme.

Milik è completamente guarito e ha bisogno di minuti da mettere nelle gambe per ritrovare la forma migliore e le misure della porta avversaria.

Mertens ha dimostrato di essere un bomber di razza e da 3 mesi a questa parte ha la migliore media realizzativa europea da quando veste i panni della punta centrale.

Insigne è in un periodo di forma straordinario e senza il peso del ballottaggio con il belga sulla sinistra, ha ritrovato lo smalto dell'anno scorso e soprattutto continuità realizzativa. 

A quanto pare solo Callejon continua ad essere l'unica certezza offensiva del 4-3-3 azzurro.

Il 4-3-3 con Mertens centravanti è identico solo come disegno tattico a quello utilizzabile con Milik e Pavoletti. Sarri ha dovuto costruire ed insegnare ai suoi, movimenti più adatti a valorizzare le caratteristiche del falso nueve belga, e per farlo c'è voluto quasi un mese di prestazioni altalenanti.

Tornare ai movimenti e agli schemi con le due ali che dovrebbero tornare ad agire un po' più larghi mentre il gioco dovrebbe svilupparsi per cercare il cross piuttosto che scambi in velocità alla ricerca dell'assist vincente, potrebbe richiedere del tempo che al momento non c'è.
Più probabile che l'inserimento di un vero bomber possa portare ad un cambio modulo verso il 4-2-3-1 di beniteziana memoria e che Sarri ha già provato per qualche scampolo di match ma che non sembra essere ancora una soluzione da presentare al fischio d'inizio.
Intanto i 6 degli 8 gol segnati dal Napoli in trasferta portano il nome di Insigne, e Mertens continua ad essere l'opzione più sicura da schierare come centravanti. 

Inoltre, Sarri è un allenatore che gli esperimenti li fa il giovedi e non certo la domenica. Di sicuro lavorerà alacremente a Castel Volturno per fare in modo che gli azzurri siano competitivi in egual misura indipendentemente da chi scenderà in campo. 

Dovrebbe trattarsi di imbarazzo della scelta per un allenatore che ha tante di bocche di fuoco a sua disposizione, ma potrebbe trasformarsi in una pressione difficilmente gestibile visti gli impegni terribili delle prossime settimane. 

Il momento più difficile per Sarri nella sua esperienza napoletana, chiamato a fare la scelta giusta, quella pesante, che può voler dire vittoria o sconfitta... e con un presidente pronto ad aspettarlo al varco.

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