
Amauri: "Cavani al Palermo, lo consigliai a Foschi: ne sono orgoglioso. Il mio Napoli e il rapporto con Conte: ecco cosa mi disse" | VIDEO ESCLUSIVA
Ultime calcio Napoli Amauri svela il consiglio al Palermo su Cavani e il suo rapporto con Conte
Ultime calcio Napoli - Un cambio vita radicale, Miami è stata prima la sua casa calcistica, prima di diventare casa a tutti gli effetti. Amauri la maglia del Napoli l'ha indossata giovanissimo, oltre a quelle del Palermo e della Juventus. Oggi ha un ristorante molto noto a Miami, il Gioia Italy e produce vino. In esclusiva, ha parlato ai microfoni di CalcioNapoli24:
Amauri e il suo passato nel Napoli
Parliamo un po' di quello che è stato anche il tuo passato. Tu arrivi in Italia, il debutto in Serie A con il Napoli, sei presenze, anche un gol, però nella prima partita, quella del tuo debutto, avevi segnato ma ti fu annullato
"E' stata una bellissima storia, anche perché sono arrivato a Napoli da pieno sconosciuto. Sai, un ragazzino che aveva ancora un sogno nel cassetto, quello di diventare un calciatore. Poi all'epoca il Napoli mi ha dato la possibilità, sono arrivato lì, comunque sono stato 5 mesi in primavera, prima di debuttare. Con me c'erano tanti ragazzi, ad esempio Floro Flores che era nella primavera in quel periodo. Dopo 5 mesi, ho firmato il contratto con il Napoli, ho cominciato ad allenarmi con la prima squadra piena di campioni, tutti quei giocatori che io vedevo in televisione. Poi ho esordito, ho avuto la fortuna di fare gol, ma fu annullato, non era fuorigioco ma ho vissuto comunque la gioia di fare il mio primo gol a San Paolo".
In quel Napoli fatto di campioni ce n'era anche un altro, tuo connazionale, Edmundo: com'era allenarsi con lui?
"Due anni prima, nel '98, vedevo Edmundo diventare capocanoniere del Brasile: ha fatto una caterva di gol ed è stato uno dei miei idoli. Due anni dopo, nel 2000-2001, giocai al suo fianco, mi allenavo con lui: ho vissuto un film: è stato un campione, lo sappiamo bene, anche per il suo temperamento. Purtroppo quella stagione non è andata come doveva, però aver condiviso con lui e con altri campioni quel percorso è stato davvero importante per la mia crescita".
Amauri scopritore di Cavani
E invece di Cavani cosa mi dici, era con te al Palermo Edinson
"Sì, la storia di Edinson è molto bella perché comunque arrivo a Palermo, comincio la stagione forte, ma il 23 dicembre 2006 ho avuto un scontro fortuito con Manninger e mi sono rotto il ginocchio. Foschi venne a trovarmi e mi disse che avrebbe dovuto trovare un sostituto: mi fece due nomi, uno era quello di Cavani e gli dissi di prendere subito Edy nonostante fosse molto giovane. Lo conoscevo, un anno prima è arrivato a Verona, per fare un provino col Chievo ma fu scartato. Cavani nell'esordio contro la Fiorentina, ha fatto quel gol e Foschi mi urlava 'bravo, bravo quando smetti di giocare devi venire a lavorare con me'. Edinso è cresciuto tanto, all'epoca si vedeva che era bravo ma è diventato un campione, è diventato il Matador. Ogni tanto ci sentiamo, fa sempre piacere aver dato quella parola di aiuto".
Non hai giocato alla Juventus con Antonio Conte ma l'hai avuto come allenatore e l'hai affrontato da giocatore, come era? Ti aspettavi una carriera del genere? Cosa mi puoi raccontare di quel tuo momento alla Juve con lui all'allenatore?
"Non è una sorpresa perché ho avuto lui nel 2012 quando è arrivato in una Juve che era allo sbaraglio e mise in riga tutti. Ha fatto questo anche con il Napoli dopo un anno difficilissimo. Dopo 20 anni di calcio, riesci anche a percepire delle cose: dei calciatori che la stagione precedente non hanno reso per la vittoria dello Scudetto. C'è poco da dire, è un vincente, è uno che quando arriva lascia la sua impronta. Lui mi ha sempre detto di essere un grandissimo attaccante, di essere nei suoi piani: è un allenatore vincente e dove è andato ha lasciato la sua impronta".
Il Napoli vince lo Scudetto e affronterà nuovamente la Champions League. Si presenterà ai nastri di partenza con un colpo incredibile, Kevin De Bruyne: ecco questo è un giocatore che alza il tasso tecnico
"E' un grandissimo calciatore, un grandissimo campione. Sappiamo anche che giocare in Italia non è facile, possono dire quello che vogliono, ma il campionato italiano è un campionato duro e difficile però lui ha tutte le carte in regola per fare bene. E' un calciatore che può migliorare ancora di più il Napoli: non vedo l'ora di vederlo giocare".
Ti aspetti tanto dal Napoli nel prossimo anno anche in Champions League?
"Sono sicuro che già un giorno dopo la vittoria dello scudetto, conoscendo Conte, stava già pensando al prossimo campionato e alla Champions League da affrontare. Perciò i giocatori saranno con la stessa motivazione, quello è sicuro, perché se non lo fa con lui non gioca, quello è poco ma è sicuro: deve avere la stessa motivazione".
Tu hai conosciuto tua moglie a Napoli...
"Sì perché la sua famiglia è italiana, lei è italo-brasiliana e nel 2000 il mio procuratore, che oggi non c'è più, Vittorio Grimaldi, faceva il ragioniere della sua famiglia. Mi ha portato a cena con loro e da cosa nasce cosa, ormai siamo lì con tre figli, è stata una bella storia. Napoli mi ha dato l'opportunità, mi ha aperto le porte della Serie A, mi ha trovato la moglie, ho lasciato tanti amici anche perché mi fa sempre piacere venire a Napoli. Ho facilità nel parlare di Napoli perché mi ha lasciato molto, non solo squadra ma anche città, era come se fossi in Brasile e per questo mi sento a casa".
Ora ti senti a casa a Miami, Gioia Italy è il tuo locale ma soprattutto ti sei dato anche alla produzione di vino
"Dopo 20 anni di calcio, non volevo fare l'allenatore, non volevo fare il direttore sportivo, non volevo stare nel mondo del calcio perché altrimenti andrei a fare la stessa cosa: il ritiro, il viaggio e in più conosco molti ex miei compagni che sono diventati allenatori oggi, e la fatica è triplicata: è tenere 24 teste, la dirigenza, i tifosi, i giornalisti, guarda una marea di cose. Sono venuto a Miami, ho giocato un anno, poi ho deciso di rimanerci. Ho un ristorante, produco il 'Vino dei campioni' con Mascherano e tanti altri campioni. Produco 5 vini rossi e 1 bianco, oltre ad una birra e l'olio.
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