Antalyaspor, Nuri Sahin: "C'è il marchio Spalletti sul Napoli! Kvaratskhelia fa cose fantastiche, Zielinski pazzesco. Al San Paolo ho coronato un sogno" | ESCLUSIVA
Antalyaspor-Napoli, intervista esclusiva di CalcioNapoli24 a Nuri Sahin, allenatore della squadra turca ed ex avversario degli azzurri in Champions League
ANTALYA (Turchia) - “Ciao! How are you?”. Come stiamo? Ce lo chiede l’allenatore dell’Antalyaspor Nuri Sahin, che ci accoglie nel suo ufficio non prima che i suoi assistenti spostino le lavagnette con le tattiche da approntare e mettere in atto contro il Napoli.
Una carriera da baby prodigio col Borussia Dortmund, con tanto di record di esordiente più giovane della storia durato oltre 15 anni, poi Real Madrid, Liverpool, il ritorno a casa Borussia prima di chiudere la carriera in Turchia. Con una curiosità: Nuri Sahin, sulla panchina dell’Antalyaspor, ci si è seduto essendo ancora parte della rosa dei calciatori. Poi un brunch mattutino con tutta la società, nell’ottobre 2021, ha dato il via alla sua prima avventura da allenatore.
Antalyaspor-Napoli, Nuri Sahin a CalcioNapoli24: video
Lo incontriamo a poche ore da Antalyaspor-Napoli, nel centro sportivo fuori città.
Lei è stato un calciatore fantastico, ma come si prova in questa nuova avventura da allenatore, a vedere il calcio ed i calciatori da un altro punto di vista?
“Sicuramente è molto più differente guardarlo dalla panchina rispetto al campo, è un lavoro totalmente differente e francamente è anche difficile paragonarli”
Ha un modello? È stato allenato da Klopp, Mourinho, Tuchel, Rodgers: ha fatto suo qualche loro insegnamento?
“Ho avuto il privilegio di essere allenato da tanti ottimi allenatori, ma Jurgen Klopp per me è stato speciale visto il rapporto che ho avuto con lui. Ho provato ad imparare qualcosa da ogni allenatore che ho avuto, adattando la mia idea di calcio e mixando le due cose, sperando che qualcosa di buono esca fuori. Se però devo fare un nome, quello è Jurgen Klopp”
Che squadra è il suo Antalyaspor?
“Antalya è una città bellissima, molto calda e vacanziera. L’Antalyaspor è un club con buone ambizioni, ma stiamo ancora crescendo come società, grazie al presidente e alla dirigenza, un coach giovane come me. Abbiamo una idea di calcio, proviamo a giocare sempre in modo offensivo, essendo attrattivi, giocando un calcio moderno. Abbiamo provato ad implementare le nostre conoscenze, pensando sempre a giocare all’attacco, ovviamente senza trascurare la parte difensiva”
Che partita ci si deve aspettare col Napoli? Anche Spalletti pratica un calcio offensivo.
“Io spero di avere la possibilità di incontrare mister Spalletti, quando giocavo l’ho affrontato ai tempi dello Zenit San Pietroburgo. Mi piace il suo modo di allenare, lo stile di gioco del Napoli. Proveremo a giocare chiaramente il miglior calcio possibile, ovviamente loro sono ad un livello diverso dal nostro, ma per i miei giocatori e per me, che sono un allenatore relativamente giovane, è una bella esperienza ed una prova per capire a che punto siamo arrivati. Speriamo di avere qualche volta il possesso di palla, potendo mostrare le nostre idee di calcio. Sono sicuro che sarà un bel match, la possibilità di vedere il Napoli ad Antalya è un grande privilegio per noi”
Lei ha giocato a Napoli nel 2013, con il Borussia Dortmund: perdeste 2-1, che ricordi ha?
“Certo che sì, per me era un piccolo sogno che diventava realtà: Napoli per me ha sempre ricordato Diego Armando Maradona, quindi giocare in quello stadio per me era una grande cosa. In quel Napoli giocavano tanti miei ex compagni di squadra al Real Madrid come Higuain, Albiol e Callejon. Era una squadra fantastica, ricordo anche Gokhan Inler. L’atmosfera, onestamente, fu fantastica: perdemmo, Insigne segnò su punizione e Klopp fu espulso, il portiere Langerak perse i denti dopo la punizione di Insigne. Ricordo bene quella serata, poi al ritorno a Dortmund vincemmo. Ma Napoli ha sempre rappresentato la storia del calcio, fu fantastico”
Cosa pensa del Napoli attuale?
“Lo amo, onesto. Sono un grande fan, non mi aspettavo che potesse riuscire a giocare questo calcio. Ammiro molto Kvaratskhelia, quando era al Rubin Kazan lo notai già ed il Napoli ha fatto un grande affare con lui. Giocano un calcio fantastico, molto offensivo, coraggioso e dotato di grande fiducia ed autostima. Spalletti è un allenatore molto moderno, sono primi in campionato e lo meritano”
Lei ha giocato una finale di Champions League con il Borussia, dopo la fase a gironi c’è chi dice che il Napoli possa addirittura vincere la competizione.
“Chi affrontano agli ottavi?”
L’Eintracht Francoforte. Che squadra è? E soprattutto, cosa serve per arrivare fino in fondo ad una coppa come la Champions League?
“Purtroppo la finale l’ho giocata, ma l’ho persa. Ma in Champions League conta il momento, è una competizione che si gioca in un periodo molto breve rispetto ad un campionato. Se riesci a creare un momento giusto, ed il Napoli finora ci è dentro eccome viste le tante vittorie, allora puoi ricevere un grande aiuto. E con il talento che hanno, io penso che contro l’Eintracht partano con i favori del pronostico, nonostante a Francoforte giochino un bel calcio. Il Napoli può vincere la Champions? Perchè no? È molto difficile, ma il Napoli è uno dei club che questa coppa può vincerla. Senza dimenticare la Serie A, perchè vincere il campionato renderebbe felici tutti i tifosi”
C’è qualcosa che apprezza particolarmente dello stile di Luciano Spalletti?
“Una cosa che mi piace è il fatto che non cambi mai l’idea o il sistema di gioco. Ha uno suo stile, e quando lo vedi lo riconosci subito come lo stile del calcio di Spalletti. Per me, che sono all’inizio e devo ancora imparare, è davvero importante poter vedere una partita e capire subito il marchio dell’allenatore. Spalletti in ogni club che ha allenato lo ha impresso, ed è così che mi piace il calcio”
Lo scorso anno nel Fenerbahce c’era Kim Min-Jae, l’ha sorpresa il suo rendimento? In fondo ha sostituito Koulibaly, uno dei migliori del ruolo.
“Sicuramente bisogna fare i complimenti al reparto scouting, prima del Fenerbahce e poi del Napoli, nell’individuarlo. Quando ha giocato qui in Turchia, tutti erano suoi fan. Immediatamente ha dimostrato che tipologia di difensore è, il tipo di calcio moderno che sa giocare. È molto coraggioso, mantiene il possesso del pallone, sa costruire il gioco, è molto veloce ed abile in fase difensiva. Io non sono sorpreso, forse lo sono i tifosi del Napoli che non lo conoscevano: non lo sono perchè lo avevo visto all’opera già in Turchia, ma è bello vedere come i giocatori che crescono in questo paese, ad esempio anche Eljif Elmas, riescano ad avere successo in giro per l’Europa. È qualcosa di importante anche per il calcio turco”
Ha parlato di Kvaratskhelia, in attacco c’è anche Victor Osimhen. Le ricordano giocatori del passato? Cosa le piace di loro?
“Kvaratskhelia è un giocatore davvero interessante, difficile andare a trovare un paragone del passato”
Qualcuno ha detto George Best, forse esagerando.
“Non lo ricordo (ride, ndr). Però di Kvaratskhelia posso dire una cosa: a me piacciono i giocatori che vanno a prendersi la palla. Vediamo il match di Liverpool, lui va a prendersi la palla. Vediamo il match col Milan, lui va a prendersi la palla. Anche quando la perde, prova a riprendersela fino a guadagnarsela. Kvaratskhelia è questo tipo di calciatore, provare a fare un paragone è molto difficile perchè finisci col mettere un sacco di pressione. Abbiamo avuto cinquantacinque nuovi Leo Messi, ma ce n’è solo uno come lui. Abbiamo avuto tanti nuovi Diego Armando Maradona, ma ce n’è stato solo uno. Kvaratskhelia è Kvaratskhelia, fa cose fantastiche. Osimhen lo ricordo al Wolfsburg in Germania, era un giocatore molto interessante che è cresciuto tanto dopo aver giocato in altri campionati. Diciamolo di nuovo, un ottimo lavoro da parte del reparto scouting del Napoli”
Forse esagero, ma Stanislav Lobotka le ricorda Nuri Sahin?
“Stavamo giusto analizzando il Napoli, il mio assistente (Alfons Groenendijk, ndr) ha allenato Lobotka ai tempi dell’Ajax e lo conosce bene e ne abbiamo parlato. Anche lui sta facendo un ottimo lavoro in campo, c’è una cosa molto interessante per me: quando vai al Napoli, automaticamente diventi un giocatore migliore. Un sacco di ragazzi hanno avuto questo percorso, Lobotka è uno di loro. È un ragazzo molto intelligente, con cervello, e nel Napoli mi piace davvero tanto. Hanno molto talento, non dimentico Zielinski perchè anche lui è un giocatore pazzesco”
Ha parlato di calcio moderno, lo definisca.
“C’è solo un tipo di calcio”
Forse è qualcosa di ciclico, gli stili di gioco si ripropongono nel tempo.
“In Coppa del Mondo stiamo vedendo squadre che vogliono il possesso della palla, ed altre che vi rinunciano ed aspettano prima di attaccare in transizione. Cos’è il calcio moderno? Possiamo dire che è il calcio che viene proposto da alcune squadre, che aspettano in difesa e ripartono in contropiede, oppure quello di squadre che mantengono palla, vogliono creare a partire dal portiere. C’è un solo tipo di calcio, noi possiamo parlarne e trovarci in disaccordo su cosa sia per noi il calcio moderno. Quello che mi piace e che voglio per la mia squadra, è di avere il possesso di palla e giocarla. Questo è quello che voglio, perché quando non ce l’hai sei costretto ad aspettare. Ed io sono impaziente, il pallone lo voglio. Contro il Napoli dovremo essere pazienti però, il pallone ce l’avranno loro. Calcio moderno, non saprei: mi piace molto questo argomento, però una precisa definizione non la si può dare. Se vinci, tutti ti diranno che hai giocato un calcio moderno. Il calcio cambia molto, per me la modernità è avere il possesso della palla ed avere la possibilità di decidere cosa se ne faccia. Per qualcun altro potrà essere differente”
E come finirà Antalyaspor-Napoli?
“Il risultato non sarà importante, certo vogliamo vincere ma per me sarà fondamentale vedere dove siamo. Per un allenatore giovane come me conta vedere all’opera da vicino ed imparare il più possibile da una squadra forse tra le migliori d’Europa per momento di forma. Per i miei giocatori, e molti di loro sono giovani, è un bene giocare contro grandi calciatori e capire di cosa si ha bisogno per migliorare. Giocare contro Kvaratskhelia, esempio, per il mio terzino destro sarà una nuova esperienza. E anche per il nostro club è una opportunità per crescere, quindi non vediamo l’ora di giocare”
Ci si stringe la mano, ci si dà l’appuntamento allo stadio di Antalya. “Ora però vado a studiare il Napoli”, ci saluta così Nuri Sahin, prima di chiudersi in riunione con il suo staff. Chissà cosa vorrà dire a Spalletti, quando lo incontrerà.
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