Branca: "In quell'Udinese-Napoli rimasi incantato: palleggiava con una pallina da tennis e salutava tutti, non cadeva mai! Diego era la magia del calcio, un condottiero per Napoli" [ESCLUSIVA]

30.11.2020
20:00
Ciro Novellino

Marco Branca su Maradona

Napoli – Il vuoto lasciato da Diego Armando Maradona per i napoletani e non solo è incolmabile. Non c'è persona al mondo che non lo ricordi con affetto e gioia. Lui era il re del calcio e, ai microfoni di CalcioNapoli24, Marco Branca ha parlato di lui in esclusiva:

Branca

“Io ci ho giocato contro 3-4 volte. Ricordo che quando avevo 22 anni, in un Udinese-Napoli, prima della partita le squadre procedevano come prassi al riscaldamento. C'era chi lo faceva in campo e chi in un androne sotto lo stadio dell'Udinese. Il suo riscaldamento, però, era diverso da tutto il mondo del calcio. Mentre tutti correvano e facevano esserci, lui palleggiava con una pallina da tennis. La cosa bella era che la pallina non gli cadeva mai neanche mentre salutava tutto il suo entourage. Parlava, salutava e si concentrava a modo suo, questa pallina non cadeva mai. Con le scarpette slacciate, poi, ancora più difficile. Diego era la magia del calcio. Essendo un genio, un mago, credo che abbia instaurato questo grandissimo rapporto con tutta la gente di Napoli, perchè lo hanno accettato come se fosse uno di loro. Lui l'ha sentito da subito questo rapporto e la città, tra l'altro, ha accettato qualsiasi parte del suo carattere e l'ha riempito d'amore. Una cosa unica nel mondo del calcio. Ci sono stati tanti campioni ma lui è unico.

Cosa rappresenta? Quando si parla e parlerà di Maradona, bisognerà sempre ricordare che lui è fuori concorso, fuori classifica, non si possono fare paragoni. Non rientra in nessun ragionamento: era istinto magia, genio. La sua vita era già scritta: l'ha vissuta nelle sue capacità come uomo ma se un bambino di 8 anni dice di voler giocare un mondiale e vincerlo vuol dire che siamo su livelli stratosferici. Non si può parlare di ambizione e progetti, tutti gli altri bambini del mondo avrebbero detto altro.

Stadio Diego Armando Maradona? Diego Armando Maradona per Napoli era più di un figlio. Non c'è ombra di dubbio, non c'era neanche bisogno di questa prova d'amore ulteriore della gente di Napoli, parlo di tutti e non solo dei tifosi. Era l'incarnazione della rivincita di un ragazzo umile e pieno di genio nei confronti della vita e delle difficoltà. Era la possibilità di sconfiggere i potenti del mondo col suo genio. Una qualità unica.

Diego contro i poteri forti? Un condottiero per Napoli. E' stata una decisione giusta per il popolo napoletano quella di spingere per intitolargli lo stadio. Una cosa talmente naturale che è stata altrettanto forte. Non c'è discussione alcuna: questa è la misura giusta dell'amore che prova la città di Napoli. Chiunque si fosse messo contro era fuori luogo”.

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