CN24 - Rimborsi abbonati 2017, il giudice di Nola dà ragione alla SSC Napoli. Pronto il ricorso: parla l'avv. Grimaldi

26.10.2018
21:15
Redazione

Ricordate il caso 'abbonati della stagione 2016/2017'? Vi abbiamo raccontato lo scorso 12 ottobre di come i primi tifosi fra gli abbonati

Ricordate il caso 'abbonati della stagione 2016/2017'? Vi abbiamo raccontato in esclusiva lo scorso 12 ottobre di come i primi tifosi fra gli abbonati della stagione 2016/2017 che hanno intentato causa contro la SSC Napoli hanno ottenuto il rimborso per la differenza del costo dell'abbonamento da quello della somma delle singole gare casalinghe in campionato della medesima stagione. La sentenza del giudice di pace ha punito il club di Aurelio De Laurentiis che ha immediatamente risarcito i primi tifosi abbonati una volta ricevuta la condanna.

SSC Napoli, causa abbonamenti: nuova sentenza dà ragione alla società

E' arrivata una sentenza in antitesi del giudice di pace di Nola, Angelo Turco: un tifoso della SSC Napoli con abbonamento nella stagione 2016/17, sempre 'difeso' da Erich Grimaldi, ha visto rigettarsi integralmente la richiesta di rimborso, perché, secondo il giudice, l'abbonamento della SSC Napoli dà soltanto diritto di accesso allo stadio San Paolo e del posto allo stadio, ma la SSC Napoli è libera di applicare, secondo la sentenza del giudice di pace di Nola, il prezzo di ingresso all'impianto di Fuorigrotta, al ribasso o al rialzo, a proprio piacimento per ogni evento.

A differenza del giudice di pace di Barra, che diede ragione all’avv. Erich Grimaldi (che lo ricordiamo, difende i tifosi con cause pendenti in diversi fori), il giudice di pace di Nola ha un'opinione diversa, dando ragione alla società sportiva calcio Napoli.
Le decisioni dei giudici, che in primo grado daranno ragione alla SSC Napoli, verranno subito impugnate in appello dall’avv. Grimaldi: l'avvocato, difatti, già nei prossimi giorni depositerà ricorso in appello, motivo per cui la sentenza di Nola non ribalta la precedente. Va precisato che, sebbene l'avv. Grimaldi difenda gli interessi dei tifosi che hanno richiesto il rimborso, questi ultimi riceveranno risposta con sentenze da diversi fori e diversi giudici di pace. Sono, di fatto, processi diversi, per ogni foro e giudice di pace, che potrebbero esprimersi in modo diverso: usciranno, quindi, varie sentenze con diversi opinioni, ma nessuna ribalterà l'altra. 

Ecco la motivazione dal testo integrale della sentenza:

"Nel merito della vicenda la domanda si appalesa Infondata in ordine alle contestate violazioni in diritto ovvero non ritiene sussistere questo giudice la legittimità della contestazione relativa alla non esatta prestazione del proprio obbligo contrattuale  da parte della convenuta osservando che tale presunzione viene sul presupposto che l'attore con l'abbonamento vanti un diritto economico in ordine ad un pagamento per forza inferiore rispetto all'acquisto del singolo biglietto per ogni partita assolutamente non previsto né garantito nell'abbonamento stesso essendo invece garantito all'abbonato l'accesso allo stadio ed il posto a sedere per tutte le partite di campionato oltre ai vantaggi tipici dell'abbonamento (non dover acquistare il biglietto - certezza di assistere alla partita non correndo rischi dell'esaurito - vantaggi per assistere a partite esterne e con prezzi ridotti ecc.) che risulta avere avuto regolare seguito con la fornitura delle prestazioni ivi garantite".

Appare strano, comunque, come nella sentenza integrale del giudice, si legga che il Napoli garantisce sconti in trasferta per gli abbonati o che l’abbonamento garantisca l’accesso a biglietti ridotti, cosa che ai tifosi della società non risulta assolutamente. 
Il giudice, infatti, pone questa motivazione per giustificare la mancanza di sconto rispetto alla somma del prezzo delle singole gare.

A tal proposito è intervenuto ai microfoni di Calcio Napoli 24 l'avvocato Erich Grimaldi che ha portato avanti la causa:

“Il giudice di pace di Nola, con una decisione isolata, rispetto alle altre, e’ incorso in evidenti errori di valutazione, assumendo addirittura che l’abbonamento assicuri il posto nelle partite in trasferta e l’accesso dell’abbonato a biglietti ridotti (circostanza assolutamente non vera), interpretando, quindi, al contrario i principi della task force Ministeriale che detta le regole da seguire nei rapporti con gli abbonati. In modo altrettanto assurdo, il giudice di Pace, per giustificare il comportamento illegittimo della SSCN, dichiarava che la stessa società entrava in crisi con la gestione degli abbonamenti e dei singoli biglietti delle partite. Crisi mai conosciuta dalla SSCN, per quanto risulta dagli incassi. Il giudice di Pace di Nola, peraltro, non considerava, in alcun modo, la posizione di consumatore dell’abbonato, condizione, invece, che avrebbe dovuto portare alla correzione del sinallagma in favore del tifoso come accaduto in altri casi. Resta, comunque, la violazione della buona fede contrattuale e l’omessa motivazione circa  le violazioni relative al mancato rispetto della legge sulla tessera del tifoso. È ovvio che, avverso la predetta sentenza, assolutamente non condivisibile, verrà immediatamente proposto appello per garantire il diritto dell’abbonato in questione ad essere risarcito. Nelle prossime settimane usciranno altre sentenze che, a mio avviso, salvo sorprese, daranno ragione agli abbonati”.

di Leonardo Vivard

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