ESCLUSIVA - Amoruso: "Paragone con Higuain? Non fu un azzardo, aveva ragione Fedele! Un giorno Edmundo si chiuse negli spogliatoi..."

31.03.2017
10:00
Marco Galiero

Ex di Napoli e Juve, Nicola Amoruso è il giocatore che ha militato in più squadre diverse in Serie A (13). In ogni squadra ha lasciato il segno e in ogni squadra ha mostrato il proprio spessore tecnico con i gol. Numeri alla mano, soltanto nella sua breve esperienza al Siena non è riuscito a segnare. Complessivamente, in carriera ha totalizzato 474 partite e 150 gol. La nostra redazione l'ha contattato in esclusiva per i lettori di CalcioNapoli24 alla vigilia di Napoli-Juventus: 

Higuain sta per tornare al San Paolo, come sarà accolto? "Capisco la grande rivalità, ma Higuain si è comportato da professionista. Il pubblico napoletano ha un grande cuore, ma non dimenticherà mai quello che ha fatto il Pipita. Per cui, non mi aspetterei mai un solo cenno di consenso da parte del San Paolo, figuriamoci gli applausi".

Una volta, il direttore Enrico Fedele ha detto che tu sei più forte di Higuain, come interpreti quelle dichiarazioni? "Ero in trasmissione con Fedele. Non c'è nulla da interpretare. Fedele disse che tecnicamente io ero più forte di Higuain. Non ha detto nulla di eclatante perché dal punto di vista tecnico sono sempre stato abbastanza preparato".  

Hai mai percepito una certa sudditanza psicologica da parte degli arbitri? "No. Siamo sempre stati i più forti. Siamo arrivati in finale di Coppa Campioni dove c'erano arbitri internazionali. Sono i fatti che parlano, non ho mai notato sudditanza psicologica. Qualche volta siamo stati avvantaggiati, ma non voglio ci si riduca a parlare sempre di questo".

Ci racconti la tua esperienza a Napoli? "Sono capitato a Napoli in una annata non proprio bella. C'erano problemi societari, due persone a decidere e spesso non venivano prese sul serio. C'era molta confusione tra Ferlaino e Corbelli, tutti gli episodi negativi ricadevano sul rendimento della squadra. Le scelte dei giocatori in chiave mercato, ad esempio, non erano sempre azzeccate e lo si avvertiva".

Al Napoli hai mai avuto rapporti con i tifosi? "Ricordo Palummella. Era sempre in trasmissione, quindi era impossibile non conoscerlo".

Che allenatore era Zeman? "Con lui ho fatto il ritiro più lungo del mondo. Era il suo metodo, poteva piacere o meno. Dipende anche dal tipo di squadra e dall'ambiente che hai intorno. La sua filosofia è quella del lavoro duro, ricordo ancora quei gradoni da scalare. Ha buone idee, riesce a tirar fuori sempre il meglio dai giovani. Certo è che posso dire che con Zeman ho faticato di più che con tutti gli altri allenatori".

Al Napoli con Edmundo, ci racconti qualche aneddoto? "Arrivò a gennaio, era un ottimo giocatore. Un carattere molto particolare, sicuramente. Era uno di compagnia, faceva gruppo. Ricordo che una volta si chiuse negli spogliatoi e non volle giocare perché non gli arrivò lo stipendio. Un personaggio molto particolare". 

Quello sgarbo alla Juve col Perugia di Mazzone... - "Mi sono comportato da professionista. Nessuno sgarbo, non ho nulla da rimproverarmi". 

17 reti con la Reggina di Mazzarri, che tipo era il mister? "Mi è sempre piaciuto molto. E' uno che riesce a trasmettere sempre molto bene le idee. Mi sono divertito con lui. Aveva un carattere un po' fumantino, vive il calcio in maniera molto intensa. Difendeva sempre la propria squadra. Poi può dare qualsiasi impressione al di fuori. All'Inter non gli hanno messo a disposizione una buona squadra, ma è un allenatore veramente molto bravo".

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