ESCLUSIVA - Cittadella, il DS: "Volevo Bariti, valutiamo Radosevic. Gabbiadini ha sempre avuto la 'testa' del calciatore, quella volta che l'ho visto piangere..."

03.12.2014
17:40
Fabio Cannavo

di Fabio Cannavo

Fu lui a pescarlo nella Primavera dell'Atalanta. Stefano Marchetti, diesse del Cittadella, scovò un giovanissimo Gabbiadini, attaccante di Calcinate, proprio tra le giovanili del club bergamasco. Cinque gol in Serie B con la maglia del Cittadella, poi il salto in A, con l'Atalanta. La redazione di CalcioNapoli24 ha contattato, in esclusiva, il direttore del Cittadella Calcio per farsi raccontare chi era Manolo Gabbiadini da giovane.

Fu lei che notò Gabbiadini ai tempi dell’Atalanta per portarlo al Cittadella. Cosa le colpì del calciatore?  “Un giocatore che ha delle qualità importanti soprattutto nel tiro. Ha un calcio importante. E’ migliorato di anno in anno. Quando arrivò da noi si intravedevano le grandi qualità, poi le ha migliorate, ma la cosa che mi ha colpito di più è il carattere. Arrivò da noi giovanissimo, ma aveva la testa di un calciatore maturo, con la cultura del lavoro. Non ha mai sbagliato un allenamento”. 

Cinque gol in ventisette partite con la maglia del Cittadella. Non tantissimi, eppure si guadagnò subito il ritorno in A con l’Atalanta... “Si intravedevano già delle qualità, al di là dei cinque gol. In quell’anno non facemmo un buon campionato, soffrivamo molto. Per un giovane ragazzo non è un bottino povero. Fece benissimo in nazionale e fece tanti gol. Ebbe tanta visibilità tra la B e la nazionale, perciò l’Atalanta giustamente se lo portò a casa”.

Adesso si destreggia bene da esterno d’attacco con Mihajlovic, eppure quando arrivò da voi non era il suo ruolo... “Da noi era una delle due punte, era un centravanti. Mihajlovic è bravo perché Gabbiadini quando vede la porta fa ancora meglio. Ha una grande corsa, va in profondità. Giocare sull’esterno, credo gli faccia bene. Una cosa che ha sempre avuto è la generosità. Non si risparmia mai in campo. Fa la fase difensiva, corre dietro al difensore. Di solito i ragazzi giovani sono abbastanza egoisti, ma lui ha sempre avuto la testa del calciatore”.

Secondo lei ha il carattere giusto per imporsi in una piazza importante, ma difficile, come Napoli? “Sì perché è un ragazzo di temperamento. E’ un giocatore che non molla mai, dà sempre l’anima in campo. Non ha sofferto l’impatto con la Serie A. Se verrà a Napoli troverà una piazza importante, ma difficile. A quei livelli lì non è facile per nessuno”.

Gabbiadini da ‘piccolo’. Ci racconta un episodio? “Non fu una trattativa semplicissima quella che lo portò da noi, perché Gabbiadini era già molto conosciuto. Il suo procuratore fu bravo a capire che Cittadella era la piazza giusta in quel momento per avere spazio e per potersi imporre. L’ambiente era quello giusto”.

Su, un episodio curioso... “Ricordo che una volta si fece male in allenamento. Io ero lì al campo, entrai negli spogliatoi e lo trovai seduto a piangere. Questo vi fa capire la voglia che aveva Gabbiadini di giocare a calcio. Piangeva perché sapeva che la domenica non ci sarebbe stato”.

Il Cittadella è sempre attento ai giovani calciatori. Radosevic le piacerebbe? “Col Napoli ho ottimi rapporti perché sono amico di Bigon. Se ci saranno presupposti per fare operazioni col Napoli, ben venga. Ci avevamo tentato con Dumitru, ma non andò bene. Se ci saranno dei presupposti giusti le porte del Cittadella sono sempre aperte. Radosevic è da valutare, il mercato è alle porte. Dobbiamo valutare bene anche gli infortunati”. 

Ha mai avuto contatti recenti col Napoli per qualche calciatore? “Sì, tempo fa parlammo di Bariti. La trattativa non andò in porto perché eravamo un po’ chiusi in quel ruolo. Ne avevamo tanti e la cosa non si fece, però un confronto con Bigon lo facciamo sempre”

Ed uno del Cittadella pronto per la A? “C’è qualche giovane interessante, però bisogna farli crescere. Barreca è un calciatore del Torino che è qui con noi, è bravo, ma deve un attimino crescere. Busellato è un nazionale, è bravo, ma deve prima affinare i difetti che ha. A Napoli credo che non si possa sbagliare, agli azzurri servono giocatori pronti. Arrivare in una piazza così importante in maniera affrettata si potrebbe bruciare”. 

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