ESCLUSIVA - Varese, l'ex dg: "Pavoletti è uno tosto, infiammerà Napoli! Le origini, l'interesse di Giuntoli e quella simpatia per il Milan..."
di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
Lo ha detto anche il presidente De Laurentiis: “Aspettiamo le visite mediche per Pavoletti”. Insomma sarà lui il centravanti che arriverà ad occupare la maglia numero 9 che fu di un certo Gonzalo Higuain. Che carattere ha Pavoletti? Quali sono le sue migliori qualità tecniche? La redazione di CalcioNapoli24.it ha contattato in esclusiva Giuseppe D’Aniello, attuale segretario della Triestina ed ex Varese, proprio nel periodo in cui a Varese c’era anche Leonardo Pavoletti, attaccante che arrivò in prestito dal Sassuolo, grazie ad un’intuizione, nell’estate del 2013:
Come nacque la trattativa tra Pavoletti ed il Varese? “Tuttora collaboro con Mauro Milanese, ex difensore del Napoli, a Trieste. Lui era il diesse dell’epoca e volle fortemente Pavoletti. Cercavamo un attaccante con quelle caratteristiche, ma lui era un pezzo pregiato del mercato, lo volevano in tanti. Era reduce da un’ottima esperienza a Lanciano, poi il Sassuolo è l’unico suo neo di carriera. I neroverdi non ci hanno mai creduto e noi lo prendemmo in prestito nell’ultimo giorno di mercato”.
Caratterialmente che tipo è? “Al di là delle qualità tecniche, la sua arma migliore è proprio il carattere. E’ un ragazzo d’oro, ha sempre il sorriso stampato sul volto ed è un trascinatore vero. Si sa far voler bene da tutti, poi in allenamento esce dal campo che ha dato tutto. E’ l’ideale per la piazza partenopea”.
Anche ai tempi di Varese soffriva di problemi muscolari? “In quell’anno vincemmo i play out contro il Novara che invece scese in Lega Pro e fu proprio Pavoletti l’artefice di quel doppio incontro. Ci trascinò alla salvezza quasi da solo e non ebbe grossi problemi fisici, anzi”.
Ci racconta un episodio di Pavoletti che le è rimasto impresso? “Mi piaceva il suo atteggiamento, il suo approccio al lavoro ed i suoi modi di fare. Era del Sassuolo eppure arrivò al Varese con tantissima umiltà. Si mise subito a disposizione del gruppo ed era uno che dava consigli a tutti, ai giovani e ai meno giovani. E' un tipico livornese, uno tosto, ma allo stesso tempo molto aperto e sa coinvolgere tutto il gruppo. Il pubblico di Napoli si infiammerà subito vedendolo in campo”.
Che lei sappia ha mai avuto qualche remora nel trasferirsi in Campania? “Non lo sento da un bel po’ di tempo, ma, conoscendolo, non penso proprio. Anche con me che sono meridionale ha sempre avuto un ottimo rapporto. Ricordo, era simpatizzante del Milan e il club rossonero sarebbe stato il suo più grande desiderio”.
Pensaste di trattenerlo dopo il prestito dal Sassuolo? “Arrivò in prestito con un diritto di riscatto molto alto per le nostre casse”.
Si aspettava che potesse arrivare fino alla nazionale? “Sì, sapevo sarebbe arrivato in A, ma addirittura in nazionale non me l’aspettavo. Ha una fisica impressionante e a tu per tu col difensore sa destreggiarsi molto bene. Ricordo che all’epoca, anche Giuntoli, che era a Carpi, lo seguiva con molto interesse”.
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