ESCLUSIVA - Giuliani, l'ex moglie: "A Napoli per 'colpa' di Zenga, la luna di miele con Maradona, quell'addio al celibato e l'Aids. Abbandonato e dimenticato dal calcio: è morto due volte"
di Dino Viola
Il calcio è fatto di storie di protagonisti con le loro vite esaltanti. Ma anche di storie di uomini che il calcio stesso ha preferito non parlarne tanto. Il prossimo Verona-Napoli è solo un pretesto per ricordare un doppio ex, protagonista del secondo scudetto azzurro, ovvero Giuliano Giuliani. L’arrivo a Napoli, la ‘luna di miele’ con Maradona poi la terribile notizia: Giulano Giuliani ha contratto l'Aids.
La redazione di CalcioNapoli24 lo ha voluto ricordare attraverso le parole dell’ex moglie Raffaella Del Rosario. In molti la ricorderanno nelle vesti di conduttrice della nota trasmissione ‘Number One’. In questa intervista si ripercorreranno quegli anni sino agli ultimi giorni di vita e l’indifferenza del mondo del calcio.
In molti lo hanno descritto come un personaggio timido, riservato. Mai una polemica negli spogliatoi: che persona era Giuliano?
“Era una persona molto educata, che aveva studiato. Si fidava poco della gente e dava confidenza solo ai suoi amici fidati e con loro era simpaticissimo. Chiaro che non era il compagnone amico di tutti”.
Riservato ma era pieno di vita con tante passioni.
“Si, era un appassionato di abbigliamento infatti aveva aperto a Como un negozio di abbigliamento molto chic poiché aveva la passione di tutto ciò che era bello. Praticava tutti gli sport: d’inverno si andava a sciare e d’estate si andava a nuotare. Lui era uno sempre molto attivo, andavamo insieme per musei, facevamo dei viaggi”.
Un viaggio doveva portarlo a Milano, sponda Inter ma dal Verona passò al Napoli.
“Si, doveva andare all’Inter, aveva già il contratto firmato. Zenga aveva deciso di andare via poi di colpo cambiò idea all’ultimo momento. A quel punto arrivò la proposta del Napoli. Io ero contentissima di venire a Napoli perché amo il sud da sempre. In molti mi dicono che sono una mezza napoletana, su facebook ho tanti amici napoletani che sono molto carini con me. Mi sono rimasti nel cuore e penso anch’io a loro dopo aver presentato una trasmissione per diversi anni. Ho avuto un ottimo rapporto con Napoli”
E con i calciatori?
“Io e Giuliano avevamo buoni rapporti con Carnevale, Corradini, Renica, Fusi e tutti i ragazzi giovani che c’erano, ma anche con Maradona”
Infatti la ‘ luna di miele’ l’avete fatta con Maradona e la moglie Claudia.
“In realtà noi eravamo in luna di miele, loro no. Loro avevano già una bambina, Dalma. E’ stato un caso: dicemmo di andare in Polinesia e loro han detto ‘Veniamo anche noi!’”
In quel periodo nuove amicizie ed una nuova avventura lavorativa per lei
“Conducevo ‘Number One’ ed ero molto giovane: la prendevo con quel pizzico di follia e di divertimento. Ci divertivamo un sacco anche se era faticoso: avevo una bambina e spesso andavo e venivo da Milano”
Poi di colpo tutto cambia: nonostante lo scudetto vinto nel 1990 il Napoli non conferma Giuliani e lo vende all’Udinese. Poi la scoperta della malattia.
“Eravamo già ad Udine quando sapemmo della malattia: non c’è nessun nesso col passaggio all’Udinese. Siamo andati via da Napoli esclusivamente per motivi e scelte calcistiche”.
Restarono però due vite sconvolte.
“Ci separammo. Abitavamo tutti e due a Bologna ed eravamo sempre in contatto per la bambina. Eravamo amici anche se inizialmente è stata molto dura. Ho dovuto ripetere le analisi per parecchio tempo per evitare qualunque tipo di problema. Una volta saputo che il risultato era negativo, la questione l’ho affrontata in maniera diversa. E’ stato un padre molto premuroso. Noi avevamo l’affidamento congiunto per cui la bambina stava 15 giorni con me e altrettanto con lui. E’ stato un ottimo padre, sino all’ultimo giorno l’ha accompagnata a scuola e poi dopo fu ricoverato in ospedale dove la notte stessa morì. Fu una cosa velocissima: lui stava bene la mattina e poi è andato via in 24 ore”.
Prima della sua scomparsa un giornale decise di rendere pubblica la sua malattia. Quale fu la vostra reazione?
“Mio marito non voleva assolutamente che si sapesse in giro perché voleva salvaguardare sua figlia Gessica. In nessun modo voleva che si sapesse, perché era una malattia che ghettizzava moltissimo. Devo dire che anche adesso non hanno fatto passi da gigante. Non voleva farlo sapere solo per la figlia, per riservarle una vita normale, non voleva fosse additata”.
Nel periodo della malattia ci fu un calciatore o un personaggio del mondo del calcio che gli è stato vicino?
“Direi proprio di no! Non c’era più nessuno. C’eravamo solo noi della famiglia, i suoi zii di Arezzo che lo hanno cresciuto come un figlio. Sono tutt’oggi vivi, lo ricordano sempre. Poi in quel periodo aveva una fidanzata (noi eravamo separati) ma lo lasciò anche lei. Nei momenti difficili restano solo le persone che ti vogliono bene veramente”.
Perché il calcio dimentica uno come Giuliani e riesce invece a ricordare le storie di altri protagonisti?
“Infatti mi aspettavo che se ne parlasse di più e poi che il calcio si ricordasse di più di lui. Anche solo una partita per ricordarlo. Invece nessuno più ne ha parlato: come se fosse morto due volte. Si poteva fare qualcosa. Sono state fatte tante partite in memoria di calciatori scomparsi per malattie o incidenti, per lui invece niente. Mai una partita”.
Per quale motivo?
“Credo che sia dovuto al tipo di malattia. E’ una malattia che fa paura, considerata ‘sporca’, associata ai gay o a persone che vanno con prostitute. Invece non è così, è una malattia che si può prendere in tanti modi. Non è una malattia strana, può capitare a chiunque di noi”.
All’epoca dei fatti si parlò tantissimo dell’addio al celibato di Maradona: gli azzurri volarono in Argentina da Diego. Non ha molta importanza ma glielo chiedo comunque: è in quell’occasione che Giuliani ha contratto l’Aids?
“Io non posso avere la certezza che fosse capitato in quell’occasione però sicuramente so che in quel viaggio ha avuto dei rapporti non protetti. Quindi ho molti dubbi su questa cosa e poche certezze”
Non prova rancore per quel gruppo di calciatori?
“Assolutamente no. Io non provo alcun tipo di rancore per nessuno di loro. Anzi ho dei bellissimi ricordi per gli anni passati a Napoli. Bisogna ricordare solo le cose buone della vita”.
Ad esempio, di questa storia lei cosa ricorda?
“Ricordo Giuliano e le nostre serate passate a Napoli. Le giornate passate in barca tra Ischia e Capri, ci siamo divertiti. Ricordo quando ci riunivamo a casa di Corradini a fare tutti i giochi di società possibili, tutti insieme come dei ragazzini. Un bellissimo ricordo. Giuliano coi suoi amici era eccezionale. Credo che abbia dato tanto anche al calcio, purtroppo ha ricevuto poco”
@RIPRODUZIONE RISERVATA