Goikoetxea: "Maradona genio del calcio, il mio nome sarà sempre legato al suo. Infortunio? Non gli ho stroncato la carriera, i napoletani ne sono testimoni. Quella foto del '92 e il suo vivere sul filo del rasoio..." [ESCLUSIVA]
Andoni Goikoetxea parla in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24 dopo la scomparsa di Diego Armando Maradona
Per tutto il mondo è conosciuto come 'Il macellaio di Bilbao', per i tifosi baschi è 'El gigante de Alonsotegi'. Ama definirsi 'un duro, non un cattivo', e la sua vita è sempre stata legata indissolubilmente a Diego Armando Maradona per l'infortunio che causò all'astro argentino in un match tra Athletic Bilbao e Barcellona e che gli costò ben 18 giornate di squalifica, poi ridotte a 6.
Andoni Goikoetxea, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24 a pochi giorni dalla scomparsa di Maradona, condividendo le sue emozioni per la scomparsa del fuoriclasse argentino:
Goiko, come hai ricevuto la notizia della morte di Maradona?
Ero nel mio ufficio. Mia moglie mi chiama e mi avvisa di quello che era successo. Improvvisamente sono stato invaso da un senso di profonda tristezza. Sapevo che aveva subito un intervento al cervello e che si stava riprendendo. E' stato un fulmine a ciel sereno, ci ha lasciati il miglior giocatore del mondo, un genio del calcio con cui ho condiviso gli anni della mia carriera.
Qual è stato il tuo primo pensiero?
Nemmeno mi ricordo, ricordo solo tanto silenzio. La mia carriera e anche la mia vita hanno sempre avuto la presenza di Diego. Da quel fallo che gli costò l'infortunio nel 1983 il mio nome è stato sempre collegato a quello di Maradona. Nonostante con la maglia dell'Athletic Bilbao abbia vinto campionati e trofei e sia stato un giocatore iportante della Nazionale spagnola e dell'Atletico Madrid, in molti mi ricordano soprattutto per il fallo commesso ai suoi danni.
Secondo te perchè?
Perchè Diego nonostante nel 1983 non avesse ancora vinto nulla, cosa che poi farà in maniera eccezionale con il Napoli vincendo scudetti e coppe, e poi con la maglia dell'Argentina nello strepitoso Mondiale in Messico dell'86, era già chiaramente il miglior calciatore del mondo. Ho commesso un errore, è chiaro, ma non ho mai voluto fargli del male e lui lo ha capito. Ero un giocatore duro, non cattivo. Dopo tre mesi era di nuovo in campo a fare prodigi, e credo si sia esagerato parlando di quello che è successo. Anche oggi che il calcio è cambiato, capitano falli ed infortuni molto più gravi. E' palese che non gli abbia stroncato la carriera e voi napoletani ne siete testimoni. Un anno dopo era in campo al Camp Nou nuovamente contro di me nella finale di Copa del Rey, una partita che vincemmo e che passò alla storia per la rissa che vide protagonista proprio Diego. Fu la sua ultima partita con il Barcellona prima del trasferimento a Napoli.
Avete avuto anche modo di incontrarvi una decina di anni dopo...
Si, quando Diego passò al Siviglia e in occasione della partita in programma a Bilbao, andai a trovarlo in albergo. Ti sembrerà incredibile, ma non parlammo minimamente di quello che successe. Parlammo tranquillamente delle nostre famiglie, delle nostre vite davanti a un caffè. Ridevamo e scherzavamo come se niente fosse, non sentii il bisogno di scusarmi e lui il bisogno di perdonarmi. Era tutto passato e questo dimostrava chi fosse Maradona fuori dal campo di calcio: una persona gentile e sorridente. Ci scattammo una foto insieme e firmammo insieme un autografo che conservo gelosamente.
Quindi non hai qualcosa che avresti voluto dirgli e che non gli hai mai detto?
Avrei voluto dirgli che è stato un genio del calcio e il calciatore più forte del mondo. Non gliel'ho mai detto perchè sarebbe stato superfluo. Lo sapeva benissimo lui, io, e tutto il resto del mondo. Gli ho mandato anche un video messaggio per i suoi 60 anni tramite un amico in comune. Trenta secondi in cui gli auguravo buon compleanno e lo invitavo a Bilbao per visitare il nuovo San Mames. Gli sarebbe piaciuto molto.
Cosa pensavi di Maradona fuori dal terreno di gioco?
Che sarebbe stato un ottimo ambasciatore del calcio nel mondo. Sarebbe stata la persona perfetta mentre nella FIFA ci sono personaggi che non contano nemmeno lontanamente la metà di Maradona. Era l'uomo perfetto perchè era un grande comunicatore e una persona gentile e affabile.
Al momento della sua morte hai postato un bel messaggio sui social per omaggiarlo...
Esatto, e ho ricevuto tantissime critiche di gente che ancora parla del fallo che commisi. Passavano giorni e continuavano le critiche. Non volevo rispondere ma alla fine l'ho fatto: 'A lavare la testa all'asino si perde l'acqua e il sapone". Ho commesso un errore e Diego lo sa, il resto non conta. Oramai sui social tutti hanno voce in capitolo, anche chi non sa lontanamente di cosa sta parlando.
Tante persone si sono lasciate andare a critiche sulla sua persona nonostante fosse scomparso da poco.
Ognuno vive la sua vita come preferisce e Diego ha deciso di farlo sul filo del rasoio. Nessuno dovrebbe giudicare la sua persona, ma pensare che è stato abbandonato da chi doveva stargli vicino e circondato da persone che gli hanno solo fatto del male. Ho visto dei video che sono circolati di Diego in pessime condizioni, ero stupefatto e inorridito al pensiero che chi si sarebbe dovuto prendere cura di lui si sia permesso di filmarlo e di diffondere certe immagini. E' stato sempre circondato da personaggi ambigui come Jorge Cyterszpiler che poi si è suicidato defenestrandosi. E poi ricordo quando rischiò di morire a Punta del Este in Uruguay. Con questo non voglio dire che non sia il principale responsabile di quello che gli è successo durante la sua vita, ma chi gli stava intorno non l'ha certo aiutato.
Un messaggio per i napoletani?
Mi dispiace tanto per quello che stanno provando in questo momento, ma hanno la possibilità di ricordare quello che Maradona ha fatto per loro e per tutta la gente del sud. Grazie a lui le squadre del nord hanno conosciuto la sconfitta e Napoli è stata conosciuta in tutto il mondo. Godetevi la fortuna di aver visto la vostra maglia indossata dal calciatore più forte di tutti i tempi, un vero genio del calcio.
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