
ESCLUSIVA - Infortunio Maggio, parla il Prof. Melillo: "Dubbi e ipotesi sulla causa scatenante, rischia un mese di stop. C'è un fattore aggravante e un caso famoso..."
di luca cirillo
Christian Maggio, esterno del Napoli e della Nazionale, è stato sottoposto questa notte ad un intervento in seguito ad un pneumotorace causato da un trauma. Come ha rivelato il club partenopeo attraverso un comunicato ufficiale, al calciatore è stato applicato un drenaggio dopo il ricovero presso la clinica Pinetamare. Per saperne di più la nostra redazione ha contattato uno dei migliori specialisti di Napoli, il Professor Enrico Melillo.
Professore, secondo informazioni trapelate, all'origine del pneumotorace occorso a Maggio ci sarebbe uno stop del pallone con il petto. Caso raro...
"Onestamente mi sembra improbabile che un calciatore allenato e tecnicamente preparato possa subire un pneumotorace per uno stop di petto. Credo che la considerazione fatta sia più ampia, probabilmente si tratta di una pallonata che è e resta un caso raro, come dice Lei, di origine di un trauma simile. A meno che il calciatore del Napoli non avesse un'area con una piccola bolla nella cavità pleurica che si è rotta, ovvero una alterazione anatomica predisponente, non credo si possa parlare di quel gesto tecnico come causa generante. Probabilmente il calciatore avrà provato a stoppare un pallone vagante calciato con violenza. Di solito sono le gomitate a creare tali problemi, e un calciatore che andava soggetto spesso era Pietro Vierchowod il quale aveva pneumotorace spontanei sotto sforzo. Anche uno starnuto, uno scatto improvviso, una iperventilazione, il prendere fiato violentemente, possono essere cause scatenanti. A occhio, ripeto, credo che si sia trattato di altro".
L'altitudine durante il volo aereo ha provocato il collasso del polmone sinistro...
"L'altitudine può essere un fattore aggravante anche se le cabine degli aerei sono pressurizzate. Bisogna capire se l'esterno del Napoli aveva già il problema che poi è stato acuito dalla pressione in alta quota".
E' stato operato d'urgenza. Cosa si fa in questi casi?
"Hanno messo un punto di drenaggio, un tubicino che va a pescare l'aria in eccesso e favorisce l'espulsione".
Quali i tempi di recupero secondo Lei? Quando potrà tornare a giocare e quali i disagi pratici e psicologici tra presente e futuro.
"Parliamo di un atleta professionista. Potrà allenarsi appena il polmone tornerà a parete. Credo una quindicina di giorni possano bastare per rimettersi in gruppo e un altro paio di settimane per tornare in campo. Nell'arco temporale di un mese il recupero potrà essere totale, ma forse potrebbe bastare anche qualche giorno in meno. Poi è chiaro che sono tanti i fattori da tener presente. Se Maggio è clinicamente recidivo il discorso cambia, ma non credo lo sia. Se si ha una predisposizione, che nel caso del calciatore della Nazionale, non è mai venuta fuori, non conta più essere allenati o meno, vale lo stesso discorso per tutti. Saranno stati senz'altro fatti accertamenti radiologici per verificare l'accaduto nei dettagli. Non credo inoltre che Maggio sia un fumatore e poi parliamo di una categoria professionale che è sempre monitorata. Sul versante psicologico non vedo problemi perchè, ripeto, non siamo al cospetto di una recidiva. Maggio del resto è uno di quelli generosi e non avrà nessuna paura dei contrasti che sono di solito all'origine di problemi alle costole che rompendosi pungono la cavità pleurica".
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