ESCLUSIVA - La Curva A fa a 'pezzi' laziali e romanisti con uno striscione. Ecco il significato del 'figli della stessa cagna'

28.01.2015
14:08
Redazione

Era Napoli-Genoa e di tempo n'è passato dal quel 3 maggio scorso che vide morire un ragazzo di trent'anni, napoletano, per una semplicissima partita di calcio, quella 'benedetta' finale di Coppa Italia, la stessa finale che sancì la morte di Ciro Esposito. Nelle ultime settimane è fuoriuscita un'intervsta di Panorama a 'Gastone' De Santis, l'omicida del ragazzo di Scampia. Successivamente, nei giorni scorsi, è uscito fuori un comunicato da parte della tifoseria laziale, da sempre nemica di quella della Roma, che incitava a manifestare il giorno tot, alle ore tot, presso Piazza Trilussa, in città, a favore dello stesso Gastone, capo ultrà della squadra nemica. "E' un figlio di Roma", scrivevano i laziali nel comunicato, "e in quanto tale va difeso e sostenuto". Follia, pura follia. Spese di avvocati e spese varie, a Piazza Trilussa si sarebbero dovuti incontrare tutti i tifosi della Lazio per raccogliere soldi da devolvere in favore di un uomo che ha cacciato una pistola ed ha sparato. Niente di più folle. Ma va bene così. O meglio, la Curva A del San Paolo, da sempre attenta a tutto il mondo ultras, ha voluto, durante Napoli-Genoa, dire la propria sulla vicenda, con uno striscione emblematico e significativo "22-01-2015 - Piazza Trilussa, figli della stessa cagna". 'Cagna' è il nome con cui i laziali sfottono la 'lupa' di Roma. I napoletani hanno voluto sottolineare quanto di sporco ci sia in questa situazione. Laziali e romanisti a braccetto, a sostegno di De Santis. 

RIPRODUZIONE RISERVATA

FOTO ALLEGATE
Notizie Calcio Napoli