ESCLUSIVA - Leandrinho, putiferio in Brasile: il giocatore è ricercato, la Ponte Preta lo denuncia!
Un talento ribelle. Proprio il classico brasiliano. Talentuoso, sì, ma anche con un certo caratterino. 16 anni e già una storia lunga e intensa alle spalle. Quasi un telefilm, proprio a puntate. Perché dietro Leandro Henrique do Nascimento, talento classe '98 nel mirino del Napoli e che sarebbe stato anche in città lo scorso weekend, si cela una storia grande quanto il Brasile. Perché il giro del Paese l'ha fatto senz'altro. Situazione degna di una puntata di Chi l'ha visto, ma andiamo con ordine.
Anno 2015, c'è un primo piccolo salto di qualità per l'esterno offensivo. Addio all'Ituano, ecco l'approdo in Serie A con la Ponte Preta. Ma con una premessa d'obbligo: "Qui appena di passaggio, starò solo per due anni. Poi andrò in Europa". Perché il talento della Seleção under 17 aveva già firmato un pre-contratto col Granada. Un pre accordo nemmeno troppo formale in realtà, considerando l'impossibilità di un vero accordo date le norme Fifa per i minorenni. La società paulista accetta, anche perché avrebbe tratto un doppio vantaggio: la presenza in rosa di una talentuosa promessa e una percentuale in euro promessa dall'entourage al momento dell'addio. Poi il caos. Dopo una stagione positiva, nel 2016 diventa un desaparecido. Scompare, letteramente. Non si presenterà al ritiro pre-campionato del 4 gennaio 2016, né tanto meno risponderà a telefono. Ore dopo ore, settimane dopo settimane. Senza che nessuno sappsse dove fosse andato, ma soprattutto perché. Con un'unica certezza: almeno stava bene. Una situazione surreale. Anche perché dopo un po' il giocatore sarà super attivo sui social, come se nulla fosse successo.
Poi la drastica ma doverosa decisione della dirigenza paulista: la denuncia alle autorità sportive, per il momento solo alla CBF (federazione brasiliana, ndr) e non alla Fifa. Un comunicato ufficiale, con tanto di avviso: "La multa, di questo passo, sarà 200 volte superiore al valore investito". Prontamente ingaggiato un avvocato per risolvere la situazione, l'intenzione del club è chiara: non ricevere un doppio danno dopo la truffa, ossia non perdere la percentuale garantita e di non essere stato solo un parcheggio a piacere per l'atleta. Un garage di lusso, data la visibilità e gli stipendi. Anche perché il Brasile esiste la legge Pelè, ossia l'obbligo per un ragazzo di firmare con la squadra che l'ha cresciuto a meno che non si voglia pagare una multa. "Stiamo passando come delle persone cattive, ma non è così. Il ragazzo e la famiglia stanno soffrendo", ha dichiarato di recente lo zio dell'attaccante. Due le alternative che pone la società: firmare un accordo vero e andare via, perché finora non aveva da professionista ma un tesseramento da settore giovanile, o ricevere subito un premio per il danno subito. In ogni caso una tutela, legittima. Tant'è che di recente un dirigente brasiliano ha incontrato in Inghilterra un membro del Granada per capire gli sviluppi. Perché adesso, secondo quanto raccolto in esclusiva dalla nostra redazione, potrebbe prendere forma un intrigo internazionale. Tante, infatti, le big europee interessate data l'opportunità di prendere a zero una tale promessa. E ora in Brasile si chiedono anche se quell'accordo con la società spagnola sia ancora valido, soprattutto dopo il misterioso no all'Udinese dell'anno scorso (società sempre di proprietà dei Pozzo). La sensazione è che i colpi di scena non siano finiti. Il club partenopeo si è mosso d'anticipo per un calciatore dall'indiscusso talento, ma probabilmente senza nemmeno sapere l'enorme retroscena. A.A.A. cercasi Leandrinho. Il rischio macumba è alto.
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