ESCLUSIVA - Rafael, l'agente: "Ecco perché è rimasto, difficile l'addio a gennaio. Infortunio alle spalle, vi dico che se gioca almeno 10 partite..."

25.09.2016
13:00
Pasquale Cacciola

Tanti nomi per tre soli paia di guantoni, ma alla fine dalla roulette partenopea è uscito proprio lui. Quello meno atteso. Non per qualità o caratteristiche, ma per circostanze. Perché dopo tanta sfortuna e una profonda amarezza, l'addio di Rafael Cabral Barbosa sembrava scontato oltre che logico e doveroso. Invece il colpo di scena, soprattutto considerando il ritorno di Luigi Sepe. Così dall'opzionato Sportiello all'ipotesi Coppola e i tanti altri nomi circolati, in extremis è rimasto proprio la Muralha alla corte di Sarri. Per capire i motivi che hanno portato il portiere brasiliano alla permanenza, la redazione di CalcioNapoli24.it ha contattato in esclusiva il suo procuratore: Paulo Affonso

Allarme rientrato per l'infortunio? 

"Sì, si è trattato solo di un lieve problema: una lussazione al dito della mano. Nulla di preoccupante, cose che possono capitare poiché l'allenamento di un portiere è particolarmente complesso e sacrificato. Al di là del dito, si è comunque allenato normalmente ed ha già recuperato. Un episodio minimo, ora è già tutto ok". 

In molti si chiedono come mai sia rimasto, poiché starà in panchina... 

"Dire che starà in panchina è delicato, a oggi è il secondo portiere e io credo in ciò. Davanti c'è un grande portiere esperto come Reina, ma Rafael non è unportiere da panchina e si farà trovare pronto. Uno dei motivi per cui è rimasto è perché è in una squadra molto competitiva. Il Napoli oggi è al vertice della Serie A e ha fatto un lavoro magnifico nelle ultime due stagioni, una squadra competitiva e organizzata che nonostante l'addio di giocatori importanti dimostra di poter fare comunque molto bene. E' un gruppo di alto livello, con tanti giocatori importanti in più ruoli e con un allenatore eccezionale. Il colletti o è molto compatto, è una delle squadre migliori d'Europa e credo che abbia buone chance sia per vincere lo scudetto che per proseguire in Champions League. Non giocare per un portiere è molto delicato, ma se sei in una squadra grande e organizzata come questa bisogna pensarci due volte prima di andar via. Serve pazienza e lavoro, l'ideale è giocare ma avere fiducia e rispetto dei compagni e del tecnico può fare la differenza. Poi parliamo sempre di un portiere giovane, può avere le sue chance".

Quindi non è in programma un addio sicuro a gennaio? 

"Qui in Brasile ci sono grandi squadre che stanno cercando un portiere con le caratteristiche come Rafael, ma ciò non significa che a gennaio lascerà il Napoli. Anzi, lo ritengo abbastanza difficile. Vi assicuro che sta lavorando solo in ottica Napoli e per giocarsi le sue carte, poi le voci sono normaliquando si tratta di un giocatore importante. Se dovesse andar via, sarà solo e unicamente per un accordo che soddisfi sia il giocatore che il club". 

Non c'è stata nessuna squadra italiana interessata quest'estate? 

"No, nessuna italiana. Di interessi formali ce ne sono stati tre: uno qui in Brasile da parte di una grande squadra anche se non è andata a buon fine, poi in Europa da parte del Sunderland e dell'Espanyol. Non c'è stato tempo sufficiente col club inglese che intanto aveva perso il suo portiere titolare per infortunio. A 48 ore dalla chiusura del calciomercato, non c'era tempo sufficiente per chiudere una tale operazione né in prestito né a titolo definitivo. Non siamo stati alla ricerca di piccole realtà, Rafael ha sempre giocato in grandi club ed è questa la sua dimensione".

Sulla panchina della Seleção ora c'è Tite per un nuovo ciclo, è di sicuro uno degli obiettivi di Rafael 

"Vi dico una cosa: se gioca almeno 10-12 partite quest'anno, tornerà rapidamente in nazionale. Sono certo di questa cosa, ma ovviamente è solo un'opinione. Se non veste la maglia della Seleção è solo perché non sta giocando con continuità". 

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