Robinho accolto dai tifosi del Sivasspor all'aeroporto in Turchia
Robinho accolto dai tifosi del Sivasspor all'aeroporto in Turchia

ESCLUSIVA - Robinho: "Scudetto, dico Napoli: anche noi eravamo a +4 sulla Juve! Segnare al San Paolo un privilegio. Maradona? Con tutto il rispetto, Pelè è un'altra cosa..."

12.04.2018
16:30
Pasquale Cacciola

Robinho in esclusiva a CalcioNapoli24: "Scudetto, dico Napoli! Maradona? No, Pelè è un'altra cosa"

Una pepita d'oro scovata direttamente da Pelè. 5 anni di vita, già una piccola celebrità. Il guardiano del cimitero del quartiere di Bitaru. O meglio, il custode delle auto lì parcheggiate. Un ruolo che gli vale il soprannome di Neguinho do Cemi, del cemiterio appunto. Perché se in Brasile la vita non ti sorride e nasci in un posto povero, devi rincorrerla già in tenera età. Con ingegno, con sfrontatezza. Stesse qualità che tra una moneta e l'altra mostrava con un pallone tra i piedi, sempre fisso lì durante i suoi servigi.

Da lì l'ascesa a sorpresa: prima la chiamata della squadra locale nonostante i soli 6 anni, poi quella do Rei che porta al Santos quel vispo 12enne. E lì, in quella miniera infinita di talenti, Robson de Souza Santos si consacra nel calcio che conta. Una carriera probabilmente non proprio in linea con le enormi aspettative, ma comunque di assoluto livello: Santos, Real Madrid, Manchester City, Milan, Guangzhou e Atlético MG. E non è ancora finita. Perché oggi, a 33 anni, Robinho ha deciso di ripartire dalla Turchia. Dal Sivasspor, per quella che probabilmente sarà la sua penultima esperienza prima di chiudere un cerchio 16 anni dopo. Nel frattempo, in vista di Milan-Napoli di domenica pomeriggio, l'attaccante è stato raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione: 

Anno nuovo, vita nuova: ora la Turchia 

"E' un calcio diverso, ma comunque difficile e competitivo. Sono contento di quest'esperienza, voglio aiutare questa squadra fino alla fine: il mio obiettivo è dare il massimo per questi colori". 

In Italia, intanto, domenica c'è Milan-Napoli... 

"Partita difficile, per l'avversario di grande spessore e per le assenze in casa rossonera. Ma chiaramente tifo Milan e ci spero, resterò sempre un tifoso rossonero dopo i quattro anni fantastici".

Nei tuoi 4 anni in Serie A diverse volte hai fatto male agli azzurri... 

"E' vero, spesso mi è andata bene. Sono sempre state partite combattute e di alto livello, sia a Milano che a Napoli. E ho avuto anche il privilegio di segnare in uno stadio di grande tradizione e passione come il San Paolo".

Si dice che quella partenopea sia la tifoseria più brasiliana d'Italia 

"E' davvero una gran bella 'torcida', ricordo che i tifosi cantavano ininterrottamente per tutta la partita. Quando dovevamo giocare a Napoli c'era la consapevolezza di una partita difficile, per l'avversario e per l'ambiente". 

Milan mai nella corsa scudetto quest'anno: ora chi tifi, Juventus o Napoli?

"Mi piacerebbe che il Milan fosse campione d'Italia, ma appunto... quindi non tifo per nessun'altra squadra in Italia al di là dei rossoneri". 

Allora il tuo pronostico da obiettivo... 

"Il calcio è appassionante perché non si sa mai, ma penso che vincerà il Napoli. Anche noi eravamo a +4 sulla Juventus nelle ultime giornate... (riferimento al primo scudetto della Juve di Conte, ndr)". 

Che percezione c'è all'esterno del Napoli, nuova certezza del calcio italiano o favola con scadenza? 

"Assolutamente, c'è massimo rispetto. Viene considerata una grande ed è giusto così, per me è sempre stato un gigante del calcio italiano". 

Sai, a Napoli si canta 'Maradona è megl 'e Pelè'... 

"In Brasile invece tutti dicono esattamente il contrario (ride, ndr). Sono due geni del calcio mondiale, ma con tutto il rispetto o Rei ha segnato e ha vinto molto di più tra club e nazionale". 

A inizio carriera eri etichettato proprio come l'erede di Pelè, hai qualche rimpianto? 

"Pelè è incomparabile, lasciamo perdere. Non ho rimpianti, sono felice della mia carriera. Sono stato felice in ogni singola squadra in cui ho giocato".  

Nella carriera hai avuto anche l'onore di giocare accanto a due leggende come Ronaldo e Ronaldinho... 

"Lo considero davvero un privilegio, due persone fantastiche oltre che due campioni di assoluto livello. Considero quest'opportunità come una benedizione di Dio, è stato straordinario condividere partite ed emozioni con loro: momenti straordinari". 

In chiusura: tu sai cosa si prova a vincere uno scudetto in Italia 

"Sì, ed è senza dubbio il ricordo più bello che ho in Serie A: è stato bellissimo. Un'annata fantastica, ricca di emozioni e molto positiva anche personalmente. Un Milan ricco di qualità e di personalità". 

di Pasquale Edivaldo Cacciola 

©RIPRODUZIONE RISERVATA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE 

Notizie Calcio Napoli