
ESCLUSIVA - SSC Napoli, lo specialista: "Ho giocato con Krol, ma ora sono il 'plantarista' degli azzurri. Ecco cosa ho preparato per Zuniga, Behrami ed Hamsik. Il colombiano m'è rimasto impresso per un motivo"
di Fabio Cannavo
Un plantare per Zuniga, uno per Hamsik e un altro ancora per Valon Behrami. Ma, in fondo, a cosa servono questi plantari? La redazione di Calcionapoli24, in esclusiva, ha intervistato il Dott. Claudio Scotti, fisioterapista e plantarista, per la precisione, del Calcio Napoli. Fisioterapista oggi e calciatore anni fa, infatti Scotti ha militato nel Napoli fino al 1984, percorrendo tutta la trafila delle giovanili.
Tutta la trafila delle giovanili del Napoli, poi la prima squadra, adesso è un fisioterapista. Ci racconti la sua storia. “Sono arrivato in prima squadra nell’84 col Napoli, ma la mia carriera è proseguita in C1 e C2, tra Paganese, Siracusa, Ischia, Campobasso, Ostia e Lamezia Terme. Negli ultimi anni poi ho concluso a Caserta, ad Aversa e Caivano. Mentre giocavo mi sono diplomato in scienze motorie e poi ho conseguito la laurea. Adesso sono un fisioterapista, mi occupavo di cerebropatie, poi mi sono appassionato alla riabilitazione dell’amputato. Sono il responsabile dell’Ortopedia Ruggiero di Napoli, siamo i fornitori ufficiali del Calcio Napoli. Facciamo plantari e postura e serviamo tutti gli ausili che servono ai calciatori, tipo anche i parastinchi”.
E’ andato via da Napoli proprio quando arrivò Diego Maradona. Le è rimasto un po’ l’amaro in bocca? “Assolutamente sì, però ho giocato con Krol. In quegli anni tornavo spesso a Napoli e almeno ebbi l’onore di godermi Diego in allenamento”.
Ad oggi possiamo definirla il plantarista del Napoli, insomma, ci descriva il suo lavoro a contatto coi calciatori. “Mi occupo di fare plantari, facciamo esami baropodometrici insieme allo staff di De Nicola. Sono loro che ci indicano quale calciatore monitorare”.
Prima Hamsik, poi Behrami, in sequenza i due azzurri hanno avuto bisogno di un plantare particolare. A cosa serve in fin dei conti? “A Zuniga facemmo un plantare perché aveva avuto un problema al ginocchio e De Nicola ci chiese di farne uno per mettergli meglio in asse il ginocchio stesso. Ogni calciatore ha la sua problematica. A Behrami abbiamo fatto un plantare tempo fa, ma con l’ultimo infortunio c’entra ben poco. Probabilmente è un infortunio di altra natura, non ne sappiamo ancora nulla. Hamsik ebbe un forte trauma sul collo del piede, ma quello è un posto dove batte il pallone continuamente, quindi è ovvio che i tempi di recupero siano più lenti”.
Ci racconti un episodio che le è rimasto impresso. Chi è il calciatore del Napoli più simpatico e quello meno cordiale? “Zuniga è un po’ il giocherellone della squadra, è colui che mette armonia, ha sempre la battuta pronta. Ci sono, poi, dei giocatori che sono più introversi tipo Inler che non dà molta confidenza”.
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