ESCLUSIVA - Uvini: "Pronto a tornare, gioco anche da esterno! Rafael un fenomeno, ecco cosa dico ai tifosi. Benitez tecnico fuori dal comune, consiglio due talenti del Santos"

01.12.2014
12:00
Pasquale Cacciola

di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia

Bruno Uvini Bortolança, ufficialmente sarà il difensore brasiliano il primo rinforzo del Napoli per il mercato di gennaio. Attualmente in prestito al Santos, il suo contratto scadrà infatti l'ultimo giorno del 2014. A un mese dal suo ritorno all'ombra del Vesuvio, la redazione di CalcioNapoli24.it ha raggiunto in esclusiva l'atleta paulista legato al club fino al 2017 per parlare del suo futuro e non solo. 

Bruno, il tuo resoconto su questi nove mesi al Santos...

"L'esperienza è stata molto positiva, anche se inizialmente ero indeciso se tornare in Sudamerica o andare in prestito in Europa. Alla fine optai per il Brasile, pensai che avrei avuto più chance di giocare poiché ero più conosciuto e rispettato. Si è rivelata la scelta migliore, è stato infatti un anno positivo per me. Ho giocato, anche se non con la continuità che immaginavo poiché purtroppo ho subito un serio infortunio che mi ha tenuto fuori tre mesi. Peccato, in quel periodo ero titolare e stava andando tutto perfettamente. Ho rimediato una frattura al viso, ma le partite finora disputate (11 in totale, ndr) mi sono state molto utili".

Ora però stai bene, sei tornato in campo già da un po'... 

"Sì, è tutto ok. Sono rientrato da quasi un mese, prima però sono stato sottoposto a un intervento chirurgico e il medico ha preferito che non rientrassi subito in campo. Ho aspettato un po' di tempo in più per avere massime garanzie, adesso infatti non ho più nessun problema. Anzi, ho realizzato anche un goal di testa. A dimostrazione quindi che è tutto apposto".  

In totale però sono due i goal realizzati in stagione... 

"Esatto, entrambi di testa. Ho acquisito molta fiducia sotto quest'aspetto, sinceramente non sapevo di avere questa qualità proprio per mancanza di opportunità finora. Qui ho scoperto di avere questa facilità nel saltare in area e colpire la palla. Due reti e una traversa colpita, ho sfruttato molto quest'arma". 

Ora si avvicina dicembre, c'è un futuro da decidere... 

"La mia priorità assoluta è giocare, poi non ho mai nascosto che vorrei farlo nel Napoli. Tuttavia so bene che la qualità è alta e le opportunità sono poche, pertanto la volontà è andare in una squadra dove posso giocare con continuità. Del resto un calciatore è felice se gioca. L'importante è giocare, non do priorità né alla parte economica né tanto meno al blasone del club".

Quindi accetteresti anche un nuovo prestito? 

"In realtà, ripeto, preferirei giocare nel Napoli. Anche perché è il mio club e sarei valorizzato di più, trasferirsi in prestito pesa poiché viene data sempre priorità ai giocatori che appartengono totalmente alla società. Ma poiché, come dicevamo, tornare a Napoli e avere un ruolo in questo periodo è difficile, preferirei a questo punto giocare ancora un anno in prestito magari proprio in Brasile. Dopo 30-40 partite continue, perché nel nostro campionato si gioca molto, tornerei in azzurro con più esperienza e poi lì si vedrebbe". 

E se il Napoli ti confermasse unicamente come esterno e non nella tua posizione naturale? 

"Ci sarebbe la mia disponibilità, mi sono trovato bene in questa posizione quando ci ho giocato. Un esterno difensivo in Italia è praticamente un difensore centrale adattato sull'out destro, in Brasile invece ha principalmente la mansione di attaccare e diventa quasi un attaccante aggiunto. Se il club avesse bisogno di un'opzione in più per quella zona del campo, ci sarebbe la mia disponibilità. Benitez già mi conosce, del resto è stato lui ad 'inventarmi' in quel ruolo". 

Hai già avuto indicazioni dalla società partenopea in tal senso? 

"In verità ancora no, solo la dirigenza del Santos mi ha contattato appena per riferirmi della volontà di rinnovare il prestito. Ma già so che è complicato, lo scorso anno è stato gratuito e non so se lo sarebbe anche questa volta. D'altra parte, il calcio brasiliano è in una fase economica difficile. Non ho ancora parlato col Napoli, ma la situazione si complica perché nel Santos a breve ci saranno molti cambiamenti a partire dalla presidenza". 

Reduce da una grande prestazione in Europa League, il tuo amico Rafael non ha vissuto un periodo facile... 

"Ho seguito il suo percorso in Brasile ho piena fiducia in quel che dico: è totalmente pronto per difendere la porta del Napoli e della nazionale brasiliana! Ha vinto tutto col Santos, qui ha mostrato una sicurezza incredibile ed ha ancora 24 anni. Il problema è che la tifoseria ha nostalgia di Pepe Reina che è un portiere di spessore mondiale nonché uno dei protagonisti della passata stagione. La capisco, è normale, ma Rafael è altrettanto all'altezza di questo compito. Il vero Rafael è quello visto con lo Swansea, chi l'ha seguito qui al Santos potrà confermare: è un fenomeno. Ora serve pazienza, ha bisogno solo di fiducia dopo l'infortunio. E' il futuro della Seleção, un ragazzo devoto al lavoro e sempre concentrato. Se è riuscito ad affermarsi e a superare le critiche in Brasile, può giocare in qualsiasi posto del mondo. Qui la stampa e la tifoseria è molto esigente, tuttavia ha superato tutte le insidie ed è stato anche un vincitore. E' molto tranquillo e felice, tutto sommato è una fase eccellente della sua carriera. I napoletani devono avere solo un po' di pazienza".

In vista del mercato invernale, Lucas Lima e Geuvânio del tuo Santos sono stati timidamente accostati al Napoli...  

"Ho conosciuti entrambi quest'anno, sono eccellenti. Pronti per giocare in Europa, hanno qualità e velocità. Lucas Lima è un trequartista che mi piace particolarmente, giocatore di molta qualità e con ottima visione di gioco. Serve assist in ogni momento, potrebbe starci in questo Napoli".

Nel frattempo hai consigliato Napoli a qualche tuo attuale compagno di squadra? 

"(ride, ndr). Se potessi consiglierei qualcuno al Napoli, ad esempio lo stesso Lucas Lima credo che servirebbe. Ma la dirigenza non mi ha mai consultato per chiedermi informazioni. Se l'interesse dovesse essere reale, mi impegnerei senz'altro nel consigliargli ad accettare".  

Il ricordo che avrai di Benitez qualora l'avventura in azzurro dovesse concludersi a gennaio...

"Tanto Benitez quanto Mazzarri sono state due figure molto importanti per me. Sono arrivato giovane in Italia, giocavo più per istinto e loro mi hanno insegnato diverse cose. Li ringrazio tanto perché hanno avuto molta pazienza e mi hanno aiutato non poco. Qui in Brasile ho messo in atto tutte le cose che mi hanno detto e sono state estremamente utili, con loro ho aperto la mia mente e ho capito davvero molte cose. Conserverò sempre un ottimo ricordo di entrambi".

La tua sensazione sul futuro del tecnico spagnolo... 

"Per quel che ho visto, è un allenatore fuori dal comune per conoscenze. E' nei top 10 del mondo.  Non so cosa succederà, ma vorrei che restasse: permetterebbe al Napoli di fare ancora un salto di qualità".

Un tuo giudizio sul percorso del Napoli finora... 

"L'ho seguito attentamente, in particolare il preliminare di Champions League. L'avvio è stato complicato, qualcuno parlava già di un anno pessimo ma dopo un po' la forza della squadra è venuta fuori. Adesso il campionato è quasi a metà percorso e il Napoli è lì in vetta, c'è stata una reazione importante dopo la delusione col Bilbao. E il gruppo sta crescendo man mano". 

Scudetto o terzo posto, quale deve essere l'obiettivo?

"Bisogna crederci sempre, anche se la Juventus ha una continuità impressionante e la Roma anche sta bene. Non mollare è quel che vogliono i tifosi, quella dei napoletani è una passione fuori dal comune dove anche qui in Brasile se ne parla. I tifosi azzurri meritano che i giocatori per lo meno non smettano mai di crederci, poi se succede si festeggerà...". 

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