ESCLUSIVA - Walace, il Napoli c'è ma non sferra l'assalto: ecco cosa filtra dall'entourage del giocatore

11.08.2015
16:20
Pasquale Cacciola

di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia 

Il calciomercato entra nel vivo, ora più che mai. Il conto alla rovescia inizia. E oltre al grande lavoro di sfoltimento, il neo direttore sportivo Giuntoli ha il dovere di integrare in rosa altri tre profili: un difensore centrale, un esterno e un centrocampista. 

Per la mediana, resta viva l'ipotesi che porta al talentuoso Walace Souza Silva del Grêmio. Ma secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di CalcioNapoli24.it direttamente dall'entourage del mediano brasiliano, sebbene il Napoli abbia da tempo inoltrato il proprio apprezzamento ancora non sono giunte offerte né in forma ufficiale né teorica. I dialoghi e gli scambi di informazioni continuano, ma la situazione è in stand-by. Probabilmente la società attende cessioni prima di sferrare un possibile assalto, intanto i rappresentanti del giocatore si muovono con discrezione per eventuali sviluppi col club partenopeo e non solo. La volontà è infatti quella di portare il giocatore in Europa, dove farebbe un grande salto calcisticamente, mediaticamente e soprattutto economicamente. Tra i più talentuosi della nuova generazione verdeoro, può coprire quattro ruoli: regista (quello attuale, ndr), mezz'ala sia destra che sinistra e trequartista. Un preziosissimo jolly, oltre che un raro mix di qualità e forza fisica. 

Tuttavia, c'è un muro non indifferente da considerare in questa vicenda: il Grêmio. Il patron gaucho ha infatti messo il veto sulla cessione di tutti i gioielli attualmente in prima squadra. Da buon club sudamericano che punta a plusvalenze da urlo si accomoderebbe anche a un tavolino per ascoltare proposte, ma le idee dirigenziali sono chiare e l'esigenza di far cassa non c'è. Servirebbe quindi un intervento forte e deciso per provare a strappare il giocatore, ma le pretese sono inevitabilmente alte: circa 10 milioni di euro. E c'è un'ultima cosa da sottolineare: il cartellino del giocatore è diviso tra società (60%), investitori e lo stesso calciatore (40%). Una cosa che storicamente non piace molto al presidente De Laurentiis.

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