ESCLUSIVA - Zamboni: "Andai via da Napoli nel '98, quel gruppo non mi piaceva: ognuno si faceva i ca**i suoi. Naldi non ci pagava gli stipendi, devo ringraziare De Laurentiis"

31.03.2016
07:30
Marco Galiero

Terminato l'impegno con le Nazionali, il Napoli di Sarri torna all'allenamento a Castelvolturno per preparare il prossimo match con l'Udinese. Sarà una partita impegnativa, i friuliani di De Canio lottano per salvarsi e, ultimamente, hanno anche dato segnali di ripresa. Il Napoli, invece, insegue la Juventus nella lotta-scudetto. In merito alla partita di domenica, la nostra redazione ha contattato in esclusiva Marco Zamboni, doppio ex di Napoli e Udinese:

Udinese-Napoli, che partita sarà? "In campo ci saranno due squadre diverse anche dal punto di vista delle motivazioni. Sicuramente, il Napoli cerca la vetta mentre l'Udinese la salvezza. Ognuna avrà da metter in campo le motivazioni per vincerla a tutti i costi. In ballo ci sono, in entrambi i casi, obiettivi importanti".

Perchè lasciò Napoli nel '98? "Arrivai a Napoli nel mercato di dicembre, allora c'erano ancora tre finestre di mercato durante l'anno. Avevo trovato un gruppo veramente non amalgamato. Non un buon gruppo. Venendo da fuori, me ne  accorsi prima degli altri e cercai in tutti i modi di andar via. Ho lasciato Napoli per quel motivo, non per altro. Un gruppo è buono quando nelle difficoltà ci si riunisce e si cerca di uscirne. Quando si rema tutti dalla stessa parte. Un gruppo è buono quando si vuole vincere tutti insieme. Quel gruppo, invece era esattamente il contrario. Ognuno si faceva i ca**i suoi. Materialmente, in campo si va tutti insieme, ma poi bisonga vedere se tutti vogliono vincere davvero. Il calcio non è uno sport come il tennis in cui ci si trova da soli con l'avversario. La squadra di calcio è composta da 11 giocatori che devono remare necessariamente nella stessa direzioni. C'erano i gruppetti di italiani, i gruppetti di argentini e ognuno lavorava per sé. Quello è stato il peggiore di tutti gli anni del Napoli. Nel senso di gruppo, ne hanno risentito un po' tutti: infatti, il Napoli terminò quella stagione a 14 punti. Ebbi la fortuna di accorgermene in tempo per andar via e salvarmi".

Poi è tornato a vestire la maglia azzurra con Naldi presidente... - "Non è necessario che io m'esprima su Salvatore Naldi. I fatti parlano per lui. Ha speso un botto di soldi e poi ha fatto fallire la società. Alcuni di noi non percepivano stipendi da 5-6 mesi. Li abbiamo presi dopo 5 anni dal fallimento perchè è entrato De Laurentiis ed ha sanato i debiti. Per cui, ancora grazie a De Laurentiis da parte mia, a distanza di anni. Avevo tre anni di contratto col Napoli di Naldi e ci sono rimasto solo un anno. Mi sarebbe piaciuto rimanere, Napoli a me ha dato molto. Sono felice che adesso il Napoli si trovi in questa situazione. Già all'inizio dell'anno dissi che Sarri aveva bisogno di tempo. Non si può pretendere che arrivi un mister nuovo a fare la differenza. Sarri doveva lavorare in pace, adesso sta ottenendo tutti i rultati che merita".

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